Non fu droga party al cretaio, questo in sintesi il giudizio finale del tribunale di Napoli sul fatto di cronaca risalente allo scorso settembre: un blitz delle forze dell’ordine durante una festa dove circolava ecstasy
Ieri si è chiuso il processo che vedeva imputato Nerino Rotolo, il ragazzo che venne arrestato insieme a Filomena Pesce, proprietaria dell’abitazione al Cretaio dove si svolgeva il party.
Si trattò di un’operazione coordinata tra carabinieri e guardia di finanza; le forze dell’ordine fecero irruzione in un cosiddetto “secret party” al quale stavano partecipando una trentina di giovani. Nerino Rotolo venne trovato in possesso di 0,9 grammi di ecstasy. In giudizio il pm chiese per Rotolo una condanna di due anni e quattro mesi.
Il ragazzo venne accusato di aver ceduto della sostanza stupefacente ad altri ragazzi, tra cui una minorenne. Si parlò in quella occasione di “droga party” con grande sconcerto della comunità isolana.
Ma l’avvocato di Rotolo, Nicola Nicolella, da subito aveva chiesto la completa assoluzione del suo assistito, asserendo che la festa organizzata nella villa non era un droga party, bensì un semplice incontro tra amici. Non essendo stato trovato l’accusato in possesso di denaro e non essendoci altri argomenti probanti non si poteva parlare di spaccio.
Nerino Rotolo è stato condannato soltanto per il possesso di sostanza stupefacente;
il tribunale ha stabilito una pena di sei mesi di reclusione, con la sospensione condizionale e la non menzione sul casellario giudiziario.