Sabato pomeriggio 22 novembre, dentro un’atmosfera in cui venti ciclonici percorrevano la nostra cara isola di Arturo, suonava il campanello di casa e nell’aprire mi sono trovato d’avanti, cinque donne: Angela, Antonietta, Luciana, Mena e Rosa che insieme a mia moglie e a tante altre condividono la vivace esperienza dell’associazione “Borgo Marinaro Chiaiolella”. Ebbene, voi direte, che cosa d’interessante contiene tale visita da esternarla? C’è che queste simpatiche signore, madri e nonne, portavano a conoscere a Maria, con orgoglio gioioso e fanciullesco, i vestiti che avevano prodotto per la mostra presepiale organizzata dai “Ragazzi dei Misteri” per il prossimo natale.
Devo dire che la mia reazione è stato di stupore e meraviglia davanti alla pregevole qualità della loro creazione che vi invito a visitare durante l’esposizione che si terrà a terra Murata. Ma contemporaneamente, dentro di me, ho provato un intreccio tra tristezza e rabbia, infatti mi è balzato davanti il contrasto tra l’opacità in cui vive e vegeta la nostra terra e le tante generose e significative risorse che si trovano sommerse dentro il suo seno. E mi viene da dire che fin qui ha prevalso la cultura della politica implosiva dettata da un gretto egoismo in cui piccoli gruppi famelici (operatori economici, professionisti di ogni ordine e specie, soggetti politici) hanno imbrigliato il territorio in una morsa in cui chiunque vuole trasmettere una cultura politica esplosiva, tendente a creare crescita e sviluppo verso una dimensione comunitaria la più ampia possibile, incontra forte ostilità, tanto da essere spinto verso una denigratoria marginalità.
In tal senso è emblematica e vergognosa per tutta la “civitas” la triste vicenda della signora Elisabeth che paga per tutte le altre, ben più gravi malefatte ambientali succedutesi sull’isola. Sul cammino verso il 2015 chi vuole competere ad assumersi le responsabilità di governo o è consapevole di procedere ad un profondo cambiamento dell’organizzazione della polis altrimenti se lo spirito è quello vecchio, decrepito e dannoso di mera lotta di potere è, forse meglio, evitare la farsa elettorale.
di Michele Romano