ISCHIA: IL CENTRO STORICO ABBANDONATO TRA SPORCIZIA, RIFIUTI ED ESCREMENTI. DI GENNARO SAVIO

0
346


Sono tante le segnalazioni indignate che stiamo ricevendo da residenti e turisti circa lo stato di abbandono e di sporcizia in cui versano alcune strade del centro storico del comune di Ischia tra cui via delle Terme, via De Rivaz, via Francesco Buonocore e traverse. Una signora ci ha inviato anche alcune foto a corredo della sua mail, foto in cui è ritratta una situazione a dir poco indecente con buste dell’immondizia in bella mostra nel tardo pomeriggio e sporcizia sparsa ovunque.

“Le fotografie – ci scrive questa nostra concittadina – sono state scattate oggi 14 agosto intorno alle ore 18.15. Anche in via Luigi bighelli la situazione è la stessa con escrementi presenti da giorni e quindi presumo che non passi nessuno a pulire”. A parte dei fazzolettini di carta gettati per terra e che denota l’inciviltà di qualche passante, la vera inciviltà nel centro storico di Ischia è rappresentata dalla strafottenza politica ed istituzionale dell’amministrazione comunale di Ischia che non provvede a tenere pulite a dovere le nostre strade visto che spesso siamo costretti a notare persino cestini dell’immondizia strapieni di rifiuti che non vengono svuotati. Una situazione di sporcizia ed abbandono sociale che ci mette in cattiva luce soprattutto agli occhi dei turisti. Cosa aggiungere. Rattrista e non poco il fatto che quello che dovrebbe essere il comune capofila dell’isola d’Ischia ormai da parecchio, troppo tempo, rappresenta la cenerentola isolana. E quando in campagna elettorale definivamo politicamente inutili a rappresentare gli interessi della collettività ischitana candidati e potenziali consiglieri comunali della compagine guidata da Enzo Ferrandino, evidentemente non ci sbagliavamo. Intanto ci si adoperi per tenere pulito il centro storico di Ischia perché è intollerabile che centinaia di migliaia di turisti che scelgono la nostra Isola come meta per trascorrervi le vacanze, debbano assistere a cotanta vergogna sociale.

di Gennaro Savio