Tintorie, indagine Altroconsumo sui prezzi e servizi in 9 città italiane

(Adnkronos) – Con il cambio di stagione gli appuntamenti con la lavanderia per la pulizia dei tessili e degli abiti dei mesi passati si intensificano necessariamente. Altroconsumo, per guidare gli italiani nella scelta della tintoria ideale per le proprie necessità ha realizzato, a gennaio 2022, un’inchiesta che ha coinvolto 146 lavanderie in 9 città (prendendo in considerazione per ognuna diverse aree, dal centro alle zone semicentrali, dalle periferie ai centri commerciali): Bari, Cagliari, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma e Torino. Tramite l’analisi del listino e un colloquio con gli esercenti, sono stati rilevati i prezzi relativi ai quattro servizi più comuni: lavaggio ad acqua e stiratura di una camicia di cotone; la sola stiratura della camicia; lavaggio a secco e stiratura di un completo giacca e pantalone e il lavaggio a secco del piumone matrimoniale. Ne risulta che le differenze fra zone e città sono davvero marcate arrivando, ad esempio, fino al 700% di scostamento tra diverse tintorie di una stessa città. I differenziali di prezzo più elevati, sia all’interno della stessa città che tra una città e l’altra, sono relativi al lavaggio a secco e la stiratura del completo giacca e pantalone.

La camicia è il capo che gli italiani affidano di più alla lavanderia perché frequentemente utilizzata e molto difficile da stirare. I prezzi medi rilevati nelle città coinvolte subiscono oscillazioni contenute, andando dai 2,82′ ai 4,84′. Tuttavia, ci sono città in cui il prezzo massimo può raggiungere cifra molto elevate per il tipo di servizio: a Milano arriva a costare 12′, a Firenze 10′ e a Bari 7,5′. Milano risulta il capoluogo con il maggiore differenziale interno, pari al 500%, seguito da Cagliari (250%), Firenze (233%) e Torino (216%). La collocazione geografica della lavanderia non risulta incidere fortemente sul prezzo: in alcuni esercenti della periferia di Roma, Napoli, Palermo e Cagliari i prezzi per lavaggio e stiro della camicia possono essere maggiori di quelli massimi rilevati in centro città.

Altroconsumo è poi passato ad analizzare lo stiraggio delle camicie, altra pratica affidata spesso alle lavanderie per il livello di complessità. A Napoli il prezzo minimo individuato per la stiratura di una camicia in cotone è di solo 1 ‘, inoltre nel capoluogo campano il servizio non supera mai i 2 ‘, la città si aggiudica, infatti, il titolo di più economica per questo servizio. Padova si posiziona, invece, al primo posto della classifica come città in cui si paga di più (6’). Le città con le maggiori differenze percentuali tra prezzo minimo e massimo sono Padova (216%) seguita da Milano e Roma (167%), Bari (133%) e Cagliari (122%). Confrontando l’intero campione, tra il prezzo minimo registrato a Napoli e il massimo rilevato a Padova c’è una differenza percentuale del 500%.

Dall’analisi risulta che in media per il lavaggio e la stiratura di un completo, un italiano spende 10,60′. Milano è la città in cui il differenziale tra prezzo minimo (4,90 ‘) e massimo (40 ‘) per il servizio, è maggiore, pari al 716% Seguono poi Firenze (400%) e Torino (307%). Per quanto riguarda il prezzo medio, la città più economica risulta essere Napoli (7,92 ‘), mentre le più care sono Padova (13,99 ‘), Firenze (13,55 ‘) e Milano (12,46 ‘). La differenza percentuale tra il prezzo minimo trovato sul listino di una lavanderia in centro a Napoli (4 ‘), e quello massimo di una lavanderia in centro a Milano (40 ‘), è del 900%, denotando una netta differenza tra le due città.

Portare il piumone matrimoniale in lavanderia per il lavaggio a secco è necessario e indispensabile per molti consumatori italiani. Dall’inchiesta emerge che questo è il servizio che ha il costo più alto fra quelli analizzati, infatti, in media si spendono 19′. La lavanderia più conveniente si trova in una zona periferica di Torino, dove il lavaggio costa 9,50 ‘. La città più cara invece è anche in questo caso Milano, non solo perché si spende mediamente di più (oltre 23 ‘), ma anche perché il prezzo massimo arriva a ben 50 ‘. È a Firenze, invece, che si registrano le variazioni di prezzo maggiori (246%), e cioè da 13 a 45 ‘, poi a Torino (237%) e Milano (233%).

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