Il Ferragosto è ormai passato con le spiagge off limits sull’isola: soppresso il rito del falò sugli arenili liberi dove è stato vietato anche di sostare per ascoltare musica nella notte magica che una volta rappresentava il culmine dell’estate. E allora? bisogna inventare per i ragazzi un Ferragosto diverso per non averli tutti
contro.
Ferragosto è la festa dei giovani, quella del falò sulla spiaggia, dell’ascoltare musica, del poter
trasgredire in parte alle regole e alle rigide impostazioni educative almeno per qualche ora, del
sentirsi liberi, del bagno notturno, del poter prendere una qualche ubriacatura, e ciò partendo dal
fatto che essere giovani è bello, e che la trasgressione affascina gli adolescenti. E’ così, da mondo e
mondo: divieti da un lato e giovani contro dall’altro, una battaglia sempre aperta, uno scontro
generazionale sempre esistito. Ma è comunque veramente triste vivere un’altra privazione della
libertà come quella di non potersi neanche soltanto avvicinare alla riva del mare in quelle belle
serate estive nel mentre i Comuni dell'isola chiudono varchi e accessi alle spiagge con ordinanze
che arrivano a raffica per vietare i bivacchi e l'accensione di fuochi sulle stesse ed anche solo di
montare tende o di installare ed utilizzare impianti sonori nelle serate del 14 e 15 agosto.
Ordinanze che mettono lo stop a tutto, che fanno scattare lucchetti ovunque e che impongono
multe salatissime per i trasgressori, dai 500 fino ai 3000 euro se si esaminano i diversi
provvedimenti adottati dalle diverse Amministrazioni.
Ferragosto e il Covid
Di certo ci troviamo nella seconda estate del Covid dove gli specialisti del comparto medico,
epidemiologi e virologi in testa, hanno ribadito da tempo la necessità di rispettare in primo luogo
la distanza di sicurezza così come l’igiene delle mani e l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza, ossia
delle mascherine e quindi i Sindaci, che non sono certo dei patofobici, hanno immediatamente
evitato che le spiagge si affollassero in modo eccessivo, scegliendo la strada più semplice e cioè
quella della chiusura, pur sapendo di trovarsi contro un esercito di adolescenti che dopo mesi di
chiusura in casa, evaporati in una didattica deficitaria, fredda e scadente, aggrappata ad un filo
sottile di connessione – ed ovviamente parliamo della Dad – vogliono vivere, socializzare, ballare, e
soprattutto ritrovarsi in un contesto reale. Ma i lettori ricordano bene che la serie dei divieti
imposti dalle ordinanze comunali sulla nostra isola di non accedere alle spiagge nelle serate
ferragostane, sono già un dato di fatto in anni nei quali del Covid non vi era ancora traccia nel
nostro Paese, così come negli altri, ed il motivo di quei divieti non era tanto nel temere gli
assembramenti, ma in quello di ritrovare sugli arenili, il giorno successivo alla serata di festa,
scarti di legna bruciata, bottiglie rotte e sporcizia varia. Il Ferragosto è stato rubato ai ragazzi prima
dell’arrivo del Covid, imputandoli come i “cattivi” di quella notte, come quelli capaci di fare tutte le
“cazzate” possibili, come quelli che se ne fregano delle regole e che vanno a tutti i costi fermati, il
tutto con buona pace dei genitori. Eppure buona parte, o quasi la totalità degli amministratori e
dei Sindaci che governano il territorio isolano hanno dichiarato in una recente intervista, che la
notte del Ferragosto, per loro, al tempo di giovani teen-agers, significava trascorrerla
intensamente sulla spiaggia accendendo un falò, mangiare qualcosa con gli amici, ballare e
ascoltare musica fino all’alba con un filo di trasgressione. Strano, sono gli stessi che oggi firmano le
ordinanze per non permettere alle nuove generazioni di vivere quelle stesse emozioni.
Bisogna dare vita ad eventi controllati sugli arenili, non chiuderli
Siamo un’isola che vive di turismo e non possiamo fermare il popolo dei giovani che vuole ballare,
ascoltare musica e divertirsi nelle ore notturne. Altrimenti non lamentiamoci del fatto che molti
giovanissimi vadano a scatenarsi prima in Paesi stranieri con alto livello di contagio per poi portarsi
dietro un bel ricordino che hanno involontariamente trasmesso quando si sono ricongiunti con
altri coetanei presenti sulla nostra isola per le loro vacanze estive. Sarà crudele dirlo ma l’evento
dell’estate non può essere rappresentato dalla sola festa di Sant’Anna. Andiamo, con tutto il
rispetto per questa amata e popolare manifestazione carica di antiche tradizioni, non possiamo
mica illuderci di pensare che i giovani adolescenti vedano in quattro zattere trascinate per la baia
prospiciente il Castello sulle quali spesso si balla “a tammurriata” o una folcloristica “‘n drezzata”
ischitana l’evento clou dell’estate, della loro estate. Quella è roba per i grandi, “pei vecchi” dicono
a Roma. D’altronde il Rave party al lago di Mezzano di questi giorni è un’espressione, certo,
estrema, di come cinquemila giovani vogliano fare tutti una stessa cosa giungendo da tutt’Europa
sullo stesso posto: ascoltare musica, la “loro musica” e ballare insieme. Possiamo condannarli per
un comportamento “improprio” ma resta il fatto che autorevoli psicologi hanno concordato che il
Rave viene vissuto dai giovani come uno degli ultimissimi spazi di libertà rimasti in questa società
metodica e prefissata. Alziamo le mani e accettiamo che è dunque Ferragosto la notte magica
dell’estate per i ragazzi e se quindi non vogliamo avere gli arenili sporchi il giorno dopo, se non
vogliamo puntare il dito contro i “cattivi” e non desideriamo vivere l’evento Ferragosto come una
guerra, se vogliamo evitare le accese discussioni che avvengono in casa, nelle famiglie, con i
genitori da un lato che disperatamente sconsigliano i loro figli di trascorrere una notte senza
controlli e protezione e dall’altro questi ultimi che si sentono “grandi” e pronti a trascorrere una
notte un pò speciale e trasgressiva occorre inventare un Ferragosto diverso sugli arenili della
nostra isola. Per la prossima estate, se saremo liberi dal virus o avremo comunque condizioni di
sicurezza sanitaria i Sindaci potrebbero evitare di sgomitare sui tavoli per firmare ordinanze di
chiusura per la notte di Ferragosto mettendo invece sugli stessi delle idee da realizzare. Occorre
soprattutto che la smettano di essere vecchi. Prudenti sì, vecchi no. Ed allora cosa fare? dare vita a
due eventi su due arenili diversi con musica allestita e organizzata su di un palco e un punto di
rinfresco con bibite analcoliche con servizio in bicchieri ecologici. Ovviamente con un controllo di
sicurezza della location scelta e permettendo la partecipazione ad un prezzo calmierato, tra gli
otto e i dieci euro mentre gli altri arenili saranno giustamente chiusi perchè la serata del
divertimento è già stata organizzata su due spiagge diverse. Quindi un Ferragosto di divertimento,
di musica, in nuova edizione: un piccolo “Capodanno estivo” che possa dare tranquillità e serenità
in primo luogo ai genitori i quali saranno rasserenati dal fatto che i loro figli sono nel pieno
divertimento, ma in un luogo protetto. E’ un progetto che può prendere piede, che può realizzarsi
in un’isola che dice di accogliere i giovani e sul quale i Sindaci sono chiamati a lavorare
avvalendosi di consiglieri e assessori talentuosi. Certo, richiede impegno perchè è ovviamente
molto più difficile organizzare il nuovo accettando di affrontare ostacoli e sfide che fermare il
vecchio, ordinando chiusure e misure sanzionatorie. Spesso, però, bisogna affrontare lo sforzo del
cambiamento.
di Ennio Anastasio