Vertenza Villa Mercede: dopo la manifestazione di stamani con l’incatenamento di alcuni lavoratori all’esterno della struttura di Fontana, è intervenuto il Cudas con una nota:
“Dopo una mattinata drammatica, in cui i lavoratori della RSA “Villa Mercede”, a seguito di mesi di disagi e di difficoltà, hanno dovuto passare all’azione eclatante per difendere strenuamente il loro lavoro e il diritto stesso alla sopravvivenza, è arrivata la svolta grazie all’impegno dei sindaci, che hanno dato ulteriore concretezza e sostanza al contributo offerto mercoledì scorso in Prefettura. Quella proposta di polizza fideiussoria da parte della cooperativa all’Asl, che quest’ultima aveva accettato e che già ieri avrebbe potuto rasserenare la situazione e avviarla ad una soluzione, sia pur parziale e provvisoria. Purtroppo, invece, si registrava una inaspettata (almeno rispetto a quanto esplicitato in Prefettura solo due giorni prima) chiusura da parte della cooperativa, che, peraltro, è l’unica e ultima responsabile dalla mancata corresponsione in questi mesi degli stipendi ai suoi dipendenti. Tanto più che si tratta di persone che hanno continuato – loro sì con grande senso di responsabilità e abnegazione – a svolgere quotidianamente il loro delicato lavoro con i pazienti, nonostante le preoccupazioni incombenti su di loro e sulle loro famiglie e la difficoltà di arrivare finanche a mettere il piatto a tavola. Senza dimenticare che sempre nella giornata di ieri, in risposta all’apertura al dialogo dell’Asl, la cooperativa Civitas aveva comunicato l’intenzione di confermare il licenziamento di 11 lavoratori. Ed è gravissimo che per ritornare a quanto era già a portata di mano ieri sia stato necessario che i lavoratori esplicitassero stamattina, ulteriormente, la loro disperazione, già ampiamente illustrata nel salone della Prefettura, davanti a tutti i loro interlocutori, istituzionali e non.
Il Cudas Ischia, nel salutare ora positivamente la novità appena appresa e nel confermare ai lavoratori la propria totale SOLIDARIETA’ e VICINANZA, garantendo tutto il sostegno possibile alla loro battaglia di civiltà, che riguarda e coinvolge tutta la popolazione isolana, non può fare a meno di interrogarsi, tuttavia, sull’evoluzione futura di questa vicenda e sulle prospettive per la tutela dei diritti dei lavoratori e degli utenti. Non vorremmo che cambiando formalmente la cooperativa, nell’ambito della stessa “famiglia” di società, si riproponessero a breve le stesse dinamiche e problematiche che hanno prodotto il dramma dei licenziamenti e le periodiche sospensioni del regolare pagamento degli stipendi. Insomma, auspichiamo che non si tratti di un mero cambiamento di etichetta e di “contenitore”, senza che cambi nulla nella sostanza e, soprattutto, nella gestione del personale e del servizio, che vale la pena ricordarlo sempre, è prestata in una struttura sanitaria pubblica. Di cui vanno tutelate sempre e comunque la piena efficienza e la capacità di garantire servizi di qualità all’utenza, essendo “Villa Mercede” un tassello fondamentale e imprescindibile dell’offerta sanitaria sulla nostra isola”