La richiesta di arresto per Luigi Cesaro mette nei guai Stefano Caldoro. Il partito in subbuglio: rischia la poltrona il coordinatore De Siano, “cesariano doc”. Si va verso un commissariamento del partito? Camorra e politica. Politica e camorra. La notizia della richiesta di arresto per Luigi Cesaro, deputato di Forza Italia accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, piomba come un fulmine (ma non a ciel sereno) sul groppone degli “azzurri”. Attesa, annunciata, la bufera arriva puntuale ma non per questo meno sconvolgente. Cesaro è il “dominus” del partito in Campania. Il coordinatore regionale, Domenico De Siano, è stato scelto anche e soprattutto grazie all’ok di “Giggino”. Il partito, a Napoli e nel resto della regione è nelle sue mani, anzi lo era. Fino a questa mattina, quando alla Camera dei Deputati si è presentata una ufficiale di polizia giudiziaria con un faldone di carte. All’interno, la richiesta di arresto della Dda di Napoli. Due fratelli di Cesaro, Aniello e Raffaele, sono finiti in manette.
I pentiti del clan dei Casalesi hanno messo nei guai Cesaro. E il pensiero corre, inevitabilmente, alla sorte di Nicola Cosentino, arrestato per ben due volte e attualmente detenuto a Secondigliano. Nick e Giggino: Il sodalizio d’acciaio tra i due si ruppe quando Cesaro “scaricò” politicamente Cosentino, dando il via libera alla sua esclusione dalle liste elettorali. Da quel momento, è stato Cesaro a fare il bello e il cattivo tempo in Forza Italia, attirandosi le accuse di “alto tradimento” da parte di chi è rimasto fedele e Nick ‘o Mericano. Fino a questa mattina. Fino a quando la richiesta di arresto ha scatenato l’ennesima bufera politico-giudiziaria sul partito azzurro. Caldoro rischia grosso, De Siano sulla graticola – Le ripercussioni saranno pesantissime: il primo a rischiare tutto è Stefano Caldoro. Il governatore campano sarà oggetto di inevitabili attacchi: dalle parti del centrosinistra si scaldano i motori. Il sodalizio politico con Luigi Cesaro è solidissimo, la gravità delle accuse piovute sul groppone di Cesaro travolgono il partito e l’intero centrodestra a pochi mesi dalle elezioni. Facile prevedere reazioni all’insegna del garantismo, ma da questa mattina i telefonini sono roventi.
C’è chi prevede in tempi rapidissimi la sostituzione di De Siano dal coordinamento regionale. Occorre ora più che mai, è il ragionamento che corre tra Roma e Napoli, spazzare ogni ombra anche attraverso iniziative clamorose. Considerato a tutti gli effetti un “cesariano doc”, il senatore forzista ora si trova in una posizione politicamente delicatissima. La sua nomina è stata voluta, più di ogni altro, da Luigi Cesaro, in pieno accordo con il “cerchio magico” berlusconiano. Il figlio di Luigi, Armando, vice coordinatore nazionale del movimento giovanile forzista, era considerato in pole position per una candidatura al consiglio regionale e stava acquistando sempre maggior peso all’interno del partito. La bufera di questa mattina azzera tutto, e in Campania in tanti prevedono, a breve, un commissariamento del partito.
Trema anche Fulvio Martusciello: l’europarlamentare, insieme a Cesaro e Caldoro, compone la triade che detta legge all’interno del centrodestra campano. La stangata di questa mattina sconvolge quel fragilissimo equilibrio sul quale si reggeva un partito dilaniato dalle faide interne. Il rischio è che a questo punto la “grande fuga” verso il centrosinistra, già in atto tra gli esponenti locali di Forza Italia, diventi una valanga. C’è chi chiede un intervento diretto e immediato di Silvio Berlusconi, decisioni drastiche per evitare che questa richiesta di arresto sancisca la fine di una campagna elettorale neanche ancora iniziata.
da www.fanpage.it