UN OSSERVATORIO TECNICO SUL TRAFFICO URBANO E LA SOSTA DELL’ISOLA D’ISCHIA: QUANDO? DI ANTIMO PUCA

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L’espressione non digerita dagli automobilisti è senza dubbio “strisce blu”. E ciò perché ad essa è associato un esborso di denaro a fronte del parcheggio delle auto. Ma è anche vero che l’isola deve dotarsi della regolamentazione della sosta. Sindaci e giunte potrebbero costituire un Osservatorio Tecnico sul Traffico Urbano e sulla Sosta, inteso come un Organo propositivo e consultivo, espressione e rappresentazione democratica dei cittadini, con la partecipazione di esperti in materia di mobilità e cultura socio-ambientale, in stretta correlazione con le Commissioni consiliari competenti in materia, impegnato ad effettuare il monitoraggio costante delle matrici ambientali e della mobilità presenti sul territorio, garantendo un costante flusso di informazioni e fornendo elementi di analisi adeguati a trarne valutazioni basate su dati concreti.

Antimo Puca

È possibile sostenere le scelte adeguate nel rispetto della vivibilità, delle regole civiche e non ultimo del Codice della Strada solo se le Amministrazioni comunali decideranno di abbandonare temporaneamente la frenesia nel voler fare subito cassa per ripianare i debiti, certamente ereditati e non prodotti, e adottare la corretta metodologia che è d’obbligo seguire in decisioni complesse come la pianificazione della sosta, soprattutto in vista dell’imminente stagione estiva.
Il possibile Osservatorio Tecnico sul Traffico Urbano e sulla Sosta dovrebbe includere la presenza del Piano Urbano della Mobilità aggiornato con i volumi di traffico e la zonizzazione.

Ma certamente, in mancanza di essi, basterebbe valutare la presenza dei mezzi di trasporto pubblici che interessano le strade, la valutazione oggettiva dei luoghi di lavoro, iniziando dalle scuole, l’ospedale, gli uffici. Ma anche quegli esercizi commerciali che possono non essere dotati di un proprio parcheggio ma che certamente richiamano un numero importante di clientela. È necessario censire il numero dei dipendenti delle diverse attività pubbliche e private per definire un costo equo dell’abbonamento per il parcheggio, nonché prevedere gli spazi di carico/scarico e quelli dedicati alle farmacie per i prelievi urgenti. Inoltre occorre definire il numero di stalli per portatori di disabilità in base alla percentuale minima per legge ovvero “nelle aree di parcheggio pubbliche o private aperte al pubblico deve essere previsto un posto auto riservato a persone disabili ogni 20 posti e ulteriore frazione di 20. Mentre nei luoghi di sosta consentiti lungo le principali strade urbane, gli spazi riservati a persone disabili sono del numero minimo di due ogni 50”, a cui aggiungere quelli personalizzati su richiesta. Senza dimenticare che il Codice della strada, in favore dei veicoli al servizio di persone con disabilità titolari dell’apposito contrassegno, prevede la possibilità di parcheggiare gratuitamente negli spazi delimitati dalle cosiddette “strisce blu” nel caso in cui “risultino già occupati o indisponibili gli stalli a loro riservati”.
Non ultimo si renderebbe necessario il censimento dei passi carrabili per verificarne la certezza autorizzativa nonché dedicare aree di parcheggio gratuite alle donne in gravidanza o genitori con un bambino di età non superiore a due anni (strisce rosa) ed alle auto elettriche.
Tutto ciò partendo dal rispetto delle norme previste dal Codice della Strada che spesso vengono dimenticate per fare cassa, come nel caso di parcheggi a ridosso degli incroci o peggio ancora, in prossimità delle curve. Ciò a tutto discapito della visibilità in fase di manovra e certamente della sicurezza dei cittadini, guidatori e pedoni, molto spesso bambini e quindi non raggiungibili dal cono visivo. Un Osservatorio Tecnico sul Traffico Urbano e sulla Sosta potrebbe valutare con attenzione tutti i dati oggettivi per una migliore scelta da sottoporre ai cittadini, senza dimenticare che in ogni zona di parcheggio deve essere garantita uguale percentuale di strisce bianche di quelle a pagamento presenti.

di Antimo Puca