UN CENTRO DI MEDICINA NUCLEARE AD ISCHIA, DOV’E’ FINITA LA DEROGA? DI SILVIO CARCATERRA

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Continuano le iniziative dell’associazione pazienti oncologici dell’isola d’Ischia, per risolvere il problema della mancanza di un impianto per pet tac sul nostro territorio.

Mi rivolgo direttamente al Dott. Pietro Buono, dirigente dello staff tecnico operativo della Salute della Regione Campania, il quale ha dichiarato che si poteva mettere agli atti una “deroga per incrementare il numero di centri preposti alla Medicina Nucleare in Campania”. In tutta la regione sono presenti 5 centri, ma tutti situati in terraferma, con notevole disagio per noi abitanti delle isole che viviamo in una posizione disagiata e dobbiamo spostarci attraversando il mare.

L’approvazione della deroga sarebbe molto importante, inserita all’interno di una dichiarazione di Ischia quale “zona disagiata”.

Insieme a tanti pazienti oncologici siamo in attesa di risposte a varie domande sia dal Dottor Buono che da un qualche ordine preposto in merito. Ci chiediamo:

  • E’ stata proposta la deroga di cui si è parlato?
  • E’ stata approvata?
  • Se è stata approvata, quando entrerà in vigore?
  • Qual è la tempistica affinché giunga il macchinario sull’isola d’Ischia?

Nel mio piccolo, mi permetto di suggerire ipoteticamente dei luoghi dove poter installate le apparecchiature necessarie: nell’ospedale Rizzoli o in un ipotetico centro Convenzionato con A.S.L, oppure all’interno del Presidio Sanitario San Giovan Giuseppe ove è già esistente il reparto di oncologia, anzi potenziandolo con Pet-tac e radioterapia non sarebbe una cattiva idea.

Per noi Pazienti Oncologici è importante che questo accada, soprattutto perché nei nostri spostamenti verso i centri in terraferma siamo soggetti alle condizioni meteo, inoltre spesso la tratta di navigazione viene interrotta fermandosi a Procida, o corriamo il rischio che le corse vengano addirittura sospese.  In altri casi corriamo il rischio di non ripartire da Napoli causa il traffico intenso in città, di evitare di sostare in attesa sul Porto a Pozzuoli all’intemperie d’inverno e al caldo torrido d’estate, due aspetti nocivi per il nostro stato di salute, soprattutto dopo aver sostenuto visite e quant’altro. come notate Sig.ri Preposti vedete quanto stress  e dispendio di danaro si eviterebbe?

A vostro avviso nell’epoca in cui ci troviamo perché dovremmo sopportare tutto questo?

Voglio sottolineare un altro aspetto molto importante a cui non prestate attenzione, il rischio di non far rientro alla propria abitazione, di rimanere in terraferma e vi assicuro che per chi soffre di una patologia grave o magari per chi porta una busta extra corporea è un disagio ancor di più immane.

In conclusione mi auguro che ci diate la possibilità di affrontare le nostre cure con maggior serenità e tranquillità eliminando distanze e costi spropositati, tutto questo credetemi, non è poco e ritengo che sia giunto anche il momento di tenderci una mano

 

di Silvio Carcaterra