(Adnkronos) – Dopo il divorzio, la rimozione. Donald Trump e Elon Musk si sono scatenati in uno scontro durissimo che ha posto fine alla partnership tra il presidente e il magnate. Un eventuale riavvicinamento non sembra una priorità. “Non gli parlerò per un po’, credo, ma gli auguro ogni bene. Non sto nemmeno pensando a Elon. Ha un problema. Quel poveretto ha un problema”, dice Trump a Cnn e Abc allontanando l’ipotesi di una telefonata distensiva.
Il divorzio è realtà e viene seguito da una retromarcia nei fatti, con la parziale cancellazione di provvedimenti varati dal Doge, il dipartimento per l’efficienza governativa creato da Musk. L’amministrazione si ‘rimangia’ il licenziamento di dipendenti federali, esibito da Musk come un risultato di rilievo nel processo di risanamento della macchina pubblica. Già da qualche tempo infatti, l’amministrazione Trump sta riassumendo persone che erano state costrette o incoraggiate a dimettersi dall’offensiva senza quartiere lanciata a colpi di lettere e ultimatum nei mesi scorsi dal Doge.
Ancora prima quindi dell’uscita dall’amministrazione di Musk e del clamoroso scontro pubblico tra i due ex migliori amici, l’amministrazione ha iniziato a tornare sui suoi passi richiamando al lavoro funzionari esperti il cui allontanamento mette al rischio settori cruciali della gestione pubblica, dal Fisco al dipartimento di Stato e alla Food and Drug Administration.
“Volevano mostrare che stavano tagliando il governo, ma non c’era nessuna riflessione riguardo a cosa mantenere”, ha dichiarato al Washington Post una dipendente dell’agenzia per il controllo su alimenti e farmaci che è stata licenziata e poi riassunta. “Ora sembra che per loro fosse tutto un gioco”, aggiunge.
L’amministrazione sta cercando di richiamare non solo le persone licenziate – in favore delle quali erano arrivate anche sentenze dei giudici federali – ma anche quelli che avevano accettato la proposta di dimissioni volontarie.
Il fatto è che alcuni di questi, specialmente quelli vicini alla pensione o chi ha già trovato un nuovo lavoro nel privato, appaiono non entusiasti all’idea di tornare al vecchio posto di lavoro. Così che in alcuni dipartimenti si stanno cercando modi per colmare i vuoti lasciati negli organici, chiedendo ai dipendenti rimasti di fare straordinari o sostituire colleghi andati via.