L’Italia, la crisi economica e l’inflazione
Quella che l’Italia sta vivendo da alcuni anni è indubbiamente una crisi economica senza
precedenti. È iniziata con l’emergenza sanitaria, che ha visto la chiusura forzata di alcune
attività, temporanea per lo più, al fine di contenere i contagi, ma anche definitiva per chi non
ce l’ha fatta a superare il difficile momento, e proseguita con lo scoppio della guerra in
Ucraina. Un evento apparentemente lontano dallo scenario nazionale, ma con enormi
ripercussioni sull’economia del Paese e, cosa più importante, sulle tasche dei consumatori.
Una delle principali conseguenze di questo terribile evento è stata, infatti, la fiammata
dell’inflazione. Fiammata che ha colpito tutti i Paesi dell’Occidente ma che ha messo
maggiormente in difficoltà quei Paesi dove la situazione economica era già compromessa,
Italia compresa. Una situazione che, come già detto, era in incubazione durante il lockdown
e si è fatta via via più grave.
Genesi dell’attuale fiammata dell’inflazione
Le origini dell’attuale situazione coincidono con l’inizio della pandemia di COVID-19, che ha
causato uno sbilanciamento tra domanda e offerta di beni. In altre parole, con il lockdown è
stato possibile per molti continuare a lavorare da casa e percepire uno stipendio, con il
parallelo stanziamento di aiuti per quelle famiglie che, di contro, hanno visto una decisione
riduzione delle entrate, ma, con la chiusura della maggior parte delle attività tale liquidità è
rimasta nelle mani dei consumatori.
Con il graduale ritorno alla normalità, la domanda è tornata a salire, riversandosi
principalmente sui beni. Proprio l’aumento della domanda è tra le principali cause
dell’inflazione. A ciò si è aggiunto il conflitto in Ucraina, che ha portato i prezzi delle materie
prime alle stelle.

Inflazione e crisi economica: le conseguenze per i consumatori
Gli aumenti trainati dal rincaro delle materie prime hanno riguardato e riguardano tuttora sia
beni che servizi. Oltre ad alimenti, benzina e diesel, sono aumentati voli e trasporti in
genere, alberghi, raccomandate e servizi postali, tariffe telefoniche, mense scolastiche, affitti
e mutuo.
Quest’ultima voce meriterebbe una trattazione a parte, dato che la BCE, proprio per
combattere l’inflazione, ha optato per una sfilza infinita di aumenti dei tassi di interesse che
sta, di fatto, rendendo difficile per molti l’accesso ai mutui e ai prestiti.
Il risultato? Si fa fatica ad arrivare a fine mese, dato che, in Italia, gli stipendi, ormai bloccati
da diversi anni, perdono sempre più di valore. Non essendoci più, infatti, un meccanismo di
adeguamento automatico all’inflazione, l’unica possibilità è un aumento negoziato con il
datore di lavoro che, però, non sempre è disponibile a concederlo, dati gli elevati costi del
lavoro in Italia.
La perdita del potere di acquisto costringe molti a tirare la cinghia, con enormi difficoltà a
fare quadrare i conti. Esistono delle soluzioni per chi ha perso il lavoro o semplicemente non
riesce più a rientrare nelle spese? Si parla molto di trading online e sono anche tante le
persone che si sono affacciate su questo mondo, ormai alla portata di tutti.
Cos’è il trading online
Come già detto, di trading si parla e se ne parla anche male, forse anche a causa delle
numerose proposte – spesso si tratta di messaggi automatici – che arrivano ai telefoni degli
italiani, fissi e mobili. Ma il trading è un’attività di investimento speculativo come un’altra.
L’unica differenza è che viene praticata su internet, per mezzo di piattaforme dedicate e di
un broker.
Nello specifico, il trading online consiste nell’acquisto e nella vendita di titoli finanziari su
internet, tramite piattaforme di trading realizzate e messe a disposizione da società
finanziarie chiamate broker online. Il broker online è, dunque, un intermediario che acquista
e vende i titoli per conto del cliente attraverso una rete elettronica, dietro pagamento di una
commissione per le operazioni eseguite. Ed è proprio l’utilizzo della rete elettronica che
contraddistingue il trading online da quello tradizionale che prevede l’utilizzo del telefono per
l’invio degli ordini tramite telefonate. Il broker può essere una banca, una società di
intermediazione mobiliare (SIM) o una società specializzata nel trading online.

La figura del broker online
Quella dell’interactive broker è una figura nata con lo sviluppo tecnologico, grazie alla diffusione dei computer e delle connessioni internet veloci, e che ha iniziato ad acquisire una certa rilevanza verso la metà e la fine degli anni ’90.
Per chi desidera avvicinarsi a questo mondo e investire in azioni, il modo più semplice ed economico per farlo è affidarsi a un broker online. Naturalmente, è anche possibile rivolgersi alla propria banca o a una qualsiasi filiale e acquistare azioni, ma la procedura è, di solito, più lenta e più costosa. Oggi, tra l’altro, ci sono molti broker online validi e sicuri che offrono servizi a prezzi interessanti.
Trading online: una soluzione per i consumatori alle prese con la crisi economica?
Il trading online (TOL) consiste, dunque, nell’acquistare e vendere titoli finanziari attraverso il proprio computer, per guadagnare sulla differenza di prezzo tra acquisto e vendita. L’attività è certamente rischiosa, come tutti gli investimenti speculativi, e si possono perdere soldi. Ma si tratta di un’attività che ha una sua dignità e può essere profittevole. Pertanto, dovrebbe essere considerata alla stregua di una qualsiasi altra attività in proprio che prevede l’investimento di capitale. E, si sa, tutte le attività in proprio sono rischiose ma possono rappresentare una soluzione alle proprie difficoltà economiche. Ma può essere una soluzione per i consumatori alle prese con la crisi economica?
La risposta più onesta a questa domanda è, in realtà, un’altra domanda: perché no? Chiunque può fare trading online da qualunque luogo, piazzando ordini secondo l’andamento delle quotazioni attraverso un dispositivo per trarre vantaggio dalla volatilità dei titoli. Si può fare, quindi, anche perché c’è moltissimo materiale di studio in rete e sono tante le persone che stanno traendo profitto da questa attività.
Inoltre, sono tanti gli enti e le società che offrono una formazione specifica per le persone comuni che desiderano operare in maniera continuativa. La maggior parte decide di investire in azioni ma si ha anche accesso alla quotazione dei fondi di investimento, i covered warrant (CW), i titoli di Stato, eccetera.
Insomma, ottenere dei buoni risultati con il trading online con buoni risultati è possibile, a patto di studiare bene tutto quello che c’è da sapere, investire con moderazione e abbandonare l’idea di diventare miliardari in modo facile e veloce.