TPL: OBIETTIVO PUNTUALITA’ E RINNOVO PARCO MEZZI, MA DOVE TROVARE I FONDI?

Importanti novità, anzi un vera e propria rivoluzione per il trasporto pubblico è contenuta nella bozza del decreto legge sui servizi pubblici locali, provvedimento attuativo della riforma Madia, teso a migliorare e a potenziare il trasporto pubblico locale. Obiettivo quello di rendere il servizio efficiente, con mezzi nuovi e puntuali. Il provvedimento prevede anche l’installazione della videosorveglianza, l’utilizzo di agenti come controllori, un sistema satellitare di verifica del tragitto. Il decreto introduce anche un inasprimento dei controlli e delle sanzioni per gli utenti trovati senza titolo di viaggio, soggetti a una multa di 200 euro, o comunque a «una sanzione pari a 60 volte il valore del titolo di viaggio». Ma oltre le multe, sono previsti anche i rimborsi, se il servizio in città è in ritardo di 30 minuti. Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, si sta impegnando molto per portare a casa questa rivoluzione del servizio pubblico, ma molti sono ancora i punti di difficile applicazione e che sollevano più di qualche interrogativo: innanzitutto non è detto che con la videosorveglianza si riesca a sconfiggere il fenomeno dei “portoghesi” e poi chi dovrebbe identificare i passeggeri che non pagano? Per quanto riguarda, invece, la questione puntualità, gli autobus, e ad Ischia lo sappiamo bene, sono quasi sempre in ritardo, ma le cause sono molteplici e non tutte imputabili alle Società che gestiscono il trasporto locale: prima di tutto il traffico e la mancanza di corsie preferenziali, a cui bisogna aggiungere la carenza di personale e manutenzione, strettamente collegata alla carenza di fondi. Ad oggi, in pratica, soprattutto da noi, qualora il decreto diventasse operativo i passeggeri avrebbero quasi sempre diritto al rimborso e questo comporterebbe un notevole aggravio per le società di trasporto, già in crisi.
L’entrata in vigore del decreto comporterebbe, quindi, minori entrate, ma anche maggiori spese per il rinnovo del parco mezzi. Il provvedimento prevede, infatti, una centrale unica di acquisto per i mezzi: lo stato acquista i mezzi, le regioni affittano i bus, tram, treni che poi vengono assegnati a cascata, ma ancora non si è capito come funzionerà tale assegnazione. Obiettivo del Ministero quello di mandare in soffitta tutti i mezzi vecchi ed altamente inquinanti, che oltretutto hanno un elevato costo di gestione. Ma per rinnovare il parco mezzi servono milioni e milioni di euro. La domanda è sempre la stessa: dove trovare i fondi necessari per la rivoluzione?

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