Nella mattinata di ieri, alcuni bagnanti hanno fatto una scoperta triste lungo la spiaggia di Torregaveta, dove una tartaruga marina in avanzato stato di decomposizione giaceva sulla riva.
L’animale presentava una corda stretta attorno al collo, suggerendo un possibile strangolamento causato da una rete da pesca, fenomeno che purtroppo si ripete frequentemente lungo le coste della zona.
Negli ultimi anni, numerosi esemplari di Caretta Caretta sono stati ritrovati senza vita, spesso vittime della pesca a strascico, che intrappola gli animali impedendo loro di risalire in superficie, portandoli all’annegamento.
Gli esperti della Stazione Zoologica Anton Dohrn sottolineano l’importanza di una rapida segnalazione da parte dei pescatori quando una tartaruga rimane impigliata nelle reti. In molti casi, infatti, gli esemplari non sono morti, ma semplicemente svenuti, una reazione fisiologica di difesa che può essere reversibile se si interviene tempestivamente.
La situazione impone un maggiore impegno per la tutela dell’ecosistema marino, attraverso:
– Sensibilizzazione dei cittadini e dei pescatori sul corretto comportamento in caso di ritrovamento di tartarughe in difficoltà.
– Recupero delle reti fantasma, abbandonate sui fondali, che continuano a rappresentare una minaccia per la biodiversità.
– Investimenti in materiali biodegradabili per le attrezzature da pesca, riducendo l’impatto ambientale.
Le associazioni ambientaliste e gli enti di ricerca continuano a lavorare per garantire la protezione della fauna marina e prevenire la perdita di esemplari preziosi.

