TERREMOTO, I SEI SINDACI A DE LUCA: “IL GOVERNO NON HA CHIARO COSA E’ SUCCESSO SULL’ISOLA IL 21 AGOSTO”

Sul fronte degli aiuti e dei provvedimenti del dopo terremoto, i sindaci dell’isola d’Ischia alzano il tiro e, stanchi della politica dei “due pesi e due misure”, attuata a livello governativo, in una nota consegnata oggi al presidente della Regione Campania chiedono a gran forza l’equiparazione delle popolazioni dell’isola colpita dal sisma del 21 agosto scorso con le altre popolazioni italiane colpite da calamità naturali. Nello specifico, i primi cittadini chiedono l’estensione dei benefici previsti dal decreto relativo alle popolazioni di Rosignano Marittimo e Collesalvetti a tutti i sei comuni dell’isola, con la sospensione dei termini per i versamenti e degli adempimenti tributari fino al 16 ottobre 2018.

Inoltre si chiede la restituzione immediata ai tre comuni del cratere delle somme impegnate per la gestione dell’emergenza e già utilizzate; l’assunzione a tempo determinato di personale oltre il limite legale, per l’espletamento dell’enorme mole di attività straordinarie per l’emergenza terremoto; il trasferimento delle somme per la diminuzione delle entrate, in particolare quelle tributarie (Imu, Tari, Tasi, tassa soggiorno); sospendere le rate dei mutui per i sei comuni; prevedere contributi economici per i lavoratori dell’intera isola che hanno cessato di lavorare alla data del 21 agosto; estendere la sospensione nel versamento di imposte, tasse e contributi, a tutti i residenti ed alle aziende operanti sul territorio isolano.

I sindaci sottolineano ancora la necessità che “le norme sulla ricostruzione siano estremamente chiare”, prevedendo la possibilità di “procedere ad interventi di demolizione e fedele ricostruzione (anche di quelli assoggettati a condono edilizio)”.

Infine, i primi cittadini dei comuni dell’isola d’Ischia sostengono l’inadeguatezza dei 50 milioni stanziati in tre anni: “significa che il nostro governo non ha ancora ben chiaro cosa sia successo sull’isola d’Ischia”.

Secondo i sindaci, i danni risultanti dall’analisi sommaria delle schede Aedes ammontano ad oltre 600 milioni solo per il patrimonio privato.

Il documento si chiude con un bilancio dei danni subiti dal sisma del 21 agosto:

2100 abitazioni danneggiate; 90 aziende (di cui 15 alberghi); tutte le scuole (15 edifici), le chiese (11 edifici) e molti edifici pubblici, dichiarati inagibili; 2600 sfollati; 780 lavoratori che hanno perso il loro impiego, per questa stagione e probabilmente anche per la prossima.

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