TEMPI DI GUERRA O DI PREPOTENZE? DI VINCENZO ACUNTO

Viviamo sicuramente un tempo di poca serenità. Mentre ci rallegriamo che stiamo uscendo dal covid siamo
raggiunti da altri avvisi terribili. Un possibile conflitto militare tra americani e russi, che potrebbe coinvolgere
il mondo intero, sulla determinazione dell’Ucraina di acconsentire, su richiesta americana, all’installazione
sul suo territorio di una base Nato. Fatto contestato dai Russi.

L’informazione sintetizza le ragioni del minacciato conflitto lasciando veicolare il concetto che il dissenso sovietico concretizza un’ingerenza in uno stato libero. Le cose non stanno così e lo ha spiegato con la solita chiarezza comunicativa Pietro Lignola su il “Roma” del 16 febbraio. Pietro Lignola raffinato giurista napoletano, già presidente di Corte d’assise, cattolico senza incertezze e senza ombre di simpatie comuniste, non ha esitato a dire che, nella vicenda, Putin ha ragione. Ed io concordo con lui e, per potersi spiegare appare necessario ricordare che cos’è la Nato. E’un’organizzazione militare nata nel 1947 con lo scopo di impedire che i comunisti (che nell’unione sovietica
avevano la loro casa di accoglienza) invadessero il “vecchio continente”. Organizzazione militare che
bilanciava l’altra organizzazione denominata “patto atlantico”. Con la caduta del muro di Berlino (1989) e la
conseguente disgregazione dell’impero sovietico tante delle vecchie repubbliche che costituivano l’URSS,
diventavano autonome dando vita ad una propria organizzazione governativa che ha impiegato decenni per
acquisire una vera forma di stato che ha consentito una certa ripresa economica. Tanto è vero che le
emigrazioni, verso di noi, di polacchi, rumeni, ucraini, ed altri si son quasi fermate. Conseguentemente al
dissolvimento dell’URSS, anche l’organizzazione militare “Patto Atlantico” si dissolse. La Nato invece no.


Perché? C’è qualche minaccia da parte dei russi di voler invadere nuovamente le vecchie repubbliche per
riannetterle? Non ne abbiamo notizia. O forse c’è qualche interesse recondito degli americani a coltivare
nuove mire espansionistiche? E allora se tanto mi da tanto visto che i nostri sistemi di informazione si agitano,
a dare patenti di buoni o cattivi, come in concorso teleguidato, qualcuno ci dovrebbe spiegare perché, dopo
oltre vent’anni e con tanti morti (anche italiani), l’America ha deciso il ritiro dall’Afganistan riconsegnando il
paese ai talebani; qual’ era la necessità di invadere la Libia, uccidere Gheddafi per lasciare innescare una
polveriera nel nord-africa pericolosissima ed un fenomeno migratorio incontrollabile. Dovremmo pur sapere
perché, gli americani, ritennero di invadere l’Irak distruggendo il regime di Saddam Hussein, determinando,
anche in quella regione del mondo, un’altra polveriera sempre pregna di sangue e una emigrazione
incontrollata. Qualcuno dirà che Saddam e Gheddafi erano dittatori. Può essere! Qualcuno ci dovrebbe pur
dire se gli iracheni, i libici e il mondo intero stanno meglio oggi o quando stavano con i loro dittatori (!) al
comando. Piccole domande alle quali bisognerebbe incominciare a rispondere e non fermarci al solito
“lecchinaggio informativo di maniera”. Nella vicenda Ucraina è bastato che il premier tedesco annunciasse
che “nell’agenda delle vicende internazionali non c’era all’ordine del giorno l’installazione di una base Nato
in Ucraina” che i carri armati sovietici si sono incominciati ad allontanare. E allora, solo per fare un esempio,
poniamoci una domanda “Cosa penserei se su un territorio autonomo a noi vicino (ad esempio S. Marino) tra
i governanti di quel territorio e i talebani afgani si raggiungesse un accordo per installare una base militare?Lo stato Italiano dovrebbe dimostrarsi contento, per far piacere a qualcuno, o avrebbe il diritto di dire
qualcosa?”. Lascio al lettore la risposta. La mia la tengo per me nel ricordo di un evento che la memoria mi
riporta e che rese orgoglio al mio essere italiano.

Era il 1985, durante il sequestro della nave italiana “Achille Lauro”, nella base militare di Sigonella in Sicilia, un plotone di marines americani in assetto di guerra, senza alcuna autorizzazione preventiva, tentava di bloccare la partenza di un aereo.

Su ordine del governo Craxi i nostri Carabinieri, mitra in pugno, cinsero a loro volta i marines e senza troppi giri di parole li costrinsero ad andare via. Era o no un atto di prepotenza inaudito che facemmo bene ad impedire? A me sembra di sì come potrebbe essere tale anche la volontà di installare una base militare a confine con la Russia acuntovi@libero.it

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