SOCIETA’ PARTECIPATE “SINONIMO” DI CLIENTELISMO E CORRUZIONE: D. SAVIO LO DENUNCIAVA CIRCA VENTICINQUE ANNI FA…

 

Nel leggere le dichiarazioni di Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che in un dibattito sul tema delle società partecipate promosso dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli ha affermato che in Italia “spesso le partecipate sono state strumento per assunzioni poco trasparenti e hanno favorito pesantemente fatti corruttivi”, mi è sembrato di rileggere gli articoli che circa venticinque anni fa mio padre Domenico Savio scriveva sul mensile “L’Uguaglianza Economica e Sociale” – mensile comunista di approfondimento politico da lui fondato e diretto – e in cui definiva le neonate società partecipate nient’altro che carrozzoni politici voluti dal potere  dominante per poter mettere meglio in atto, anche attraverso le assunzioni a chiamata diretta, la becera politica del clientelismo e del favoritismo politico ed elettorale. E mentre oggi c’è chi prende atto del fallimentare progetto legato alla nascita delle partecipate le quali oltre al clientelismo hanno prodotto montagne di debiti trascinando al collasso economico migliaia di  comuni italiani, Domenico Savio, attuale Consigliere comunale di opposizione a Forio, con la lungimiranza che da sempre ne caratterizza le impeccabili analisi politiche, già venticinque anni fa prevedeva il disastro politico, sociale ed economico a cui pochi anni dopo avrebbero portato queste società. Disastro che ad esempio nel Comune di Forio si è concretizzato con la nascita   della Pegaso e della Torre Saracena, società che gestivano – o meglio mal gestivano – il servizio della Nettezza Urbana e la cui paurosa massa debitoria ricadrà ancora per decenni sulle tasche già povere delle attuali e  future generazioni di foriani.  Società fallimentari perché volute da quel potere politico borghese e capitalistico che le utilizzava con l’obiettivo di rioccupare, attraverso il clientelismo,  le poltrone del potere amministrativo locale. Ed è anche per questo col PCIML abbiamo sempre chiesto e continuiamo a chiedere a gran voce la gestione diretta e trasparente da parte dei Comuni dei servizi. Naturalmente non è solo la formula delle società partecipate che in Italia ha favorito pesantemente fatti corruttivi. Infatti per noi comunisti,  corrotto e corruttore è innanzitutto  l’infame e disumano sistema economico e sociale capitalistico delle disuguaglianze economiche e sociali tra i cittadini, dei diritti negati e calpestati e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e solo abbattendolo e sostituendolo con una società socialista basata sull’uguaglianza e sulla giustizia sociale, soprusi, corruzione e ruberie potranno essere debellati.

gennaro savio

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