Da tempo gli amici di Serrara mi contestano di aver distratto l’occhio dal mio paese che, a dire dei più, vivrebbe compresso da una cappa all’interno della quale si sviluppa una non sempre chiara operosità. Sarà che sto invecchiando, ma negli ultimi tempi, non sono rimasto attenzionato da novità particolari, rispetto a quanto già copiosamente metabolizzato sia dal tessuto sociale che da chi dovrebbe esercitare attività di controllo. L’unica che ho percepito, è che la ditta assegnataria di più licenze per i trasporti, “la Galano Electric Movie”, che con notevoli capitali aveva investito per le movimentazioni di persone e cose, all’interno della ZTL di S.Angelo, ha abbassato le serrande e sembra stia decidendo di abbandonare il territorio. Tanto a seguito di un evento per il quale patirebbe una richiesta di risarcimento pesante (o sarebbe stata già condannata, non saprei) per un danno procurato. Non avendo letto carte, la mia cronaca risente di informazioni “acquisite per strada” su un fatto che comunque è certo e cioè che durante il trasporto di persone, su un carrellino della società, per un sobbalzo del mezzo, una signora venne sbalzata a terra e cadendo patì un grave danno. La società assicuratrice, che pur di incassare stipulano polizze spesso senza illustrare i limiti operativi, analizzato il caso, avrebbe rifiutato il risarcimento e, a fronte dell’ammanco imprevisto, la Galano trasporti avrebbe avanzato al comune una richiesta di modifica delle tariffe per il trasporto merci che il sindaco “nicchia a concedere”. Per cui la presa di posizione secondo lo stile “muore Sansone con….” di abbandonare l’attività. Se le notizie datemi stanno in questi termini, non avrei esitato un istante (al posto del sindaco) a ritirare le concessioni e a rimetterle a concorso, non potendo nessuna amministrazione pubblica essere soggetta a “ricatto” da parte di un titolare di un servizio in concessione. Il fatto mi consente, però, di
ritornare su di un argomento per il quale ho scritto più volte, sia quando ero consigliere comunale in quella comunità che dopo sui media, tentando, inutilmente, di arginare una deriva di illegalità che andava evolvendo sia sotto il profilo della idoneità dei mezzi a trasportare persone, che delle strade mai omologate ad essere veicolari e del titolo in possesso dei trasportatori. Non c’è mai stato qualcuno che s’è voluto interessare della vicenda e nemmeno qualche controllore “asettico” che abbia letto la stampa locale o che si sia interrogato su come fosse possibile far circolare veicoli (sia pur elettrici) sopra i piedi dei pedoni. Ci ritorno sopra visto lo stimolo che l’evento mi dà. Di fianco, per rendere un’idea, produco (foto1) una piantina altimetrica di come sono disegnate,
nello stradario catastale, le strade “Via Fondolillo” e “Chiaia delle Rose” che principiano entrambe da Piazza Cava Mare e si sviluppano nell’ambito della ZTL.


Sono strade, catastalmente, ancora munite di gradini (come anche le foto 2 e 3 rilevano) che, senza alcun procedimento amministrativo, sono stati eliminati e, senza accorgimenti di sicurezza o provvedimenti legittimanti, sono diventate veicolari.

Aggiungo -foto 4 -un foglio di una petizione sottoscritta da 342 turisti, che venivano a S.Angelo (e che non vengono più), che chiedevano di interrompere l’infernale proliferazione dei carrelli elettrici. Alcuni anni fa, a seguito di un intervento della polizia locale scaturente da una segnalazione (mai di ufficio) che denunciava gli abusi e i pericoli, ci fu, per alcuni giorni, la sospensione della circolazione delle infernali macchinette che riprese non appena i tarallucci fecero connubio col vino facendo finire tutto in gloria. Allo stato dell’arte, tra i carrelli che espletano un servizio, quelli utilizzati dai privati e quelli in uso ad alberghi o similari, sono oltre 50 le macchinette che sferragliano in tutte le ore del giorno e della notte mettendo in grave pericolo sia i pedoni, che “incautamente” utilizzano le strade a piedi, che le persone che si lasciano trasportare, ignare del pericolo che corrono. Tra gli “sferragliatori” più addestrati nell’uso delle macchinette (peraltro non omologate al trasporto persone), c’è unanime condivisione nel riconoscere agli operatori della Galano Electric Movie (una vera holding nel settore) abilità e frenesia nell’uso del mezzo capaci di trasformare le viuzze del paese in un circuito che farebbe arrossire perfino quello di Le Mans che, purtroppo, nel caso, cozza con talune regole dell’ordinamento. E poiché gli amministratori di Serrara che avrebbero il dovere di garantire un perimetro di legalità, dopo aver messo in teglia parecchi pesci a brodo, manifestano qualche difficoltà a spinarli benché la cottura sia andata molto oltre, sarebbe il caso che qualche
controllore, non assuefatto alle “pacche sulle spalle” o ai “tarallucci e vino”, facesse qualche verifica per mettere in chiaro alcuni principi che sembrano essersi volatilizzati. Come, purtroppo, appare anche in altri settori che hanno trasformato un paese di incanti in uno di mercanti che le foto 5 e 6, senza pietà rilevano!
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