“Siamo stati colpiti il 21 agosto alle 20.57 dal tredicesimo terremoto di Casamicciola in epoca storica – commenta il giornalista Giuseppe Mazzella – Gli effetti sulle famiglie sono stati e sono devastanti.Circa 3mila persone senza più casa.Ma soprattutto 800 bambini dell’ obbligo scolastico senza più scuola. Sono ormai ridotti a 600. Significa che migliaia di persone non vivono più a Casamicciola. La nostra popolazione di oltre 8mila abitanti si è ridotta a circa 5mila. Bambini di 6 a 11 anni alle elementari e di 11 a 13 per le medie fanno i turni pomeridiani nella città d’ Ischia. Debbono prendere il pulman al piazzale dell’ ancora alle 13.30 con ogni tempo. Studiare i compiti di mattina. E’ sconvolta la loro vita e quella dei genitori e dei nonni. La tenerezza ancora più forte è per i bambini da 4 a 6 anni per l’ infanzia. Debbono trovare ospitalità nella Città d’ Ischia di mattina portati dai genitori o dai nonni ad Ischia Ponte con un percorso di circa 15 chilometri in pieno traffico infernale per alcune ore in aule della fondazione iacono-avellino conte. Perde l’ identità di ” paese” Casamicciola senza la scuola dell’ obbligo e nessun edificio è agibile, In tre mesi il Ministero dell’ Istruzione e l’ Amministrazione Comunale non sono riiusciti a trovare una soluzione. L’ unica possibile IMMEDIATAMENTE era l’ ex-convento dei Padri Passionisti che lo hanno aperto IMMEDIATAMENTE agli sfollati. Come uscirne? non lo so. Abbiamo circa 2mila sfollati di Casamicciola. Stanno accampati presso parenti, amici, alberghi in attesa di decisioni del Governo che non arrivano. Ma DOBBIAMO riportare la scuola dell’ obbligo a Casamicciola se vogliamo rimanere come dobbiamo PAESE o COMUNE.
L’ Istituto Comprensivo ” Enrico Ibsen” non ha ” offerta formativa” per i propri alunni. Centinaia di famiglie dovranno iscrivere, contro voglia, i loro bambini a Lacco Ameno – ha subito meno danni di Casamicciola – o a Forio o a Ischia Città o a Barano perchè è la sola via per il turno di mattina.
E’ una tragedia nella tragedia. La dimensione di un disastro non annunciato”
