Scuola. Dal ministro Bianchi indicazioni chiare. Si chiude alla proroga delle lezioni fino a fine giugno. “Serve lavorare in vista del prossimo anno scolastico”.
E’, ormai, tramontata definitivamente l’ipotesi di prolungare la scuola fino alla fine di giugno. Ieri il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha chiuso la questione: “Sono assolutamente convinto – ha detto – che serva riprendere la scuola in presenza, a partire dalle aree periferiche, ma c’è un ruolo rilevante delle Autonomie, il calendario lo fanno le Regioni”. Il ministro ha quindi sottolineato che “il problema degli apprendimenti non si risolve negli ultimi 20 giorni di giugno“, meglio concentrarsi su settembre: “Dobbiamo riportare i più piccoli in presenza e soprattutto lavorare in vista del prossimo anno scolastico, dobbiamo andare a un innalzamento della qualità dell’offerta didattica complessiva, spero di avere risorse per interventi sostanziali per garantire un ponte in vista del prossimo anno scolastico”, ha spiegato il ministro nell’aula di Palazzo Madama.
Bianchi ha poi incontrato i sindacati scolastici di livello confederale e di comparto, stilando con loro un “Patto per l’Istruzione e la Formazione” che metta la scuola al centro del Paese, per farne il motore dello sviluppo e dell’eguaglianza sociale. Il Patto si articola su temi di stretta attualità: tiene banco l’ipotesi di riprendere il prossimo anno dal giorno 1 settembre.