Lo sciopero dei trasporti, indetto oggi da Filt-Cgil e Uiltrasporti, ha penalizzato gli utenti solo sul versante marittimo: per quanto riguarda la già non rosea situazione del servizio di autobus della EavBus, secondo fonti interne all’azienda, solo un dipendente ha aderito allo sciopero, non influendo di fatto sulla situazione dei collegamenti con i mezzi pubblici, da un capo all’altro dell’isola. In realtà la situazione dell’azienda è quella ormai nota a tutti, con le difficoltà a più riprese rappresentate dagli utenti abituali, dagli studenti e anche dai turisti (chi frequenta l’isola da più tempo, continua a rimpiangere i tempi d’oro del servizio svolto in maniera lodevole dall’allora Sepsa). Per gli studenti, discorso a parte: nonostante le difficoltà di cassa e di pezzi di ricambio, il personale si sta dannando l’anima per assicurare almeno quelle corse che coincidono con gli orari di entrata ed uscita dalle scuole dell’isola, soprattutto quando piove.
Per questo, le amministrazioni comunali (soprattutto quelle di Barano e Serrara Fontana) si sono attivate per dialogare con i vertici della società napoletana ed i vari presidi isolani, al fine di conciliare il più possibile gli orari delle linee scolastiche. Accanto a ciò, la problematica di collegamento che colpisce soprattutto i cittadini dei comuni collinari.
Tornando allo sciopero di ieri, altro discorso riguarda il trasporto marittimo: non deve sorprendere infatti l’adesione dei marittimi dell’Alilauro che hanno incrociato le braccia e costretto l’azienda di navigazione a sopprimere diverse corse di aliscafo tra Forio, Ischia ed il Beverello, oltre che due corse su Sorrento. Tra le motivazioni alla base dell’adesione, quelle che investono da tempo l’intero sistema di trasporto marittimo nel golfo di Napoli.
Ieri mattina, per effetto dello sciopero, diversi utenti, isolani o turisti, si sono imbattuti nel cartello esposto all’esterno delle biglietterie che annunciavano la soppressione delle corse, quasi tutte previste nell’arco della mattinata: saltate le partenze dal Beverello per Ischia e Forio delle 9.40 e delle 10.50, quelle da Forio e Ischia delle 11.20 e 13, con le corse da Sorrento per il Beverello delle 10 ed il ritorno delle 11.
Tutto ciò, mentre è in atto da parte della regione campania lo studio della riprogrammazione del piano trasporti regionale, via terra e via mare.
Lettera aperta di un cittadino
Alle associazioni dei consumatori e degli utenti del trasporto marittimo
L’attuale dirottamento di numerose partenze verso il secondo scalo isolano ha determinato un enorme deficit per il trasporto via mare nonché un intollerabile blocco e stato di disagio per il porto di Casamicciola.
Per l’utenza si registra una mancanza scandalosa, in quanto dopo il traghetto Caremar delle 08,20 non esiste alcun collegamento per Pozzuoli dal principale porto d’Ischia, ed il protrarsi dell’emergenza per un periodo di 6 mesi metterebbe a serio rischio il quadro accosti, non ultima la necessità di evitare che i traghetti diretti/provenienti da Ischia imbarchino 4 camioncini e qualche auto, grosso danno per partenze finanziate dalla Regione Campania dove viene a mancare anche l’utilità delle navi operanti per Calata di Massa come l’importantissimo collegamento delle 08,35 e quello delle 14,10 entrambi appartenenti alla Medmar che fornivano ai trasportatori un indispensabile servizio di traghettaggio.
Non si può neppure tollerare l’ipotesi che, condizioni meteo avverse, il Circomare Ischia vieti alle navi dirette a Casamicciola di ormeggiare ad Ischia per la presenza di veicoli pesanti, ricordando che il fermo per avaria di una nave a Casamicciola (esempio blocco portellone o guasto motore) ridurrebbe al minimo le prestazioni delle strutture portuali.
Ai fini della sicurezza pubblica e per tutelare i tanti residenti che oggi non hanno alcuna possibilità di raggiungere dal principale scalo la cittadina flegrea, anche riguardo fini medici, si chiede maggiore operatività sul porto d’Ischia e revisione delle disposizioni di viabilità dei volumi su via
Iasolino, riguardo sia la banchina Olimpica che il molo dello scivolo.
Michele di Meglio