“Il direttore generale dell’Asl Na2 ha riproposto un nuovo atto aziendale infischiandosene della sentenza del TAR”: così il sindaco di Procida, Dino Ambrosino dando notizia che l’ASL Napoli2 Nord ieri ha varato un nuovo atto aziendale continuando a proporre per l’isola un “Punto di Primo Intervento”, ed un “ospedale di comunità”. “Quanto proposto per Procida – aggiunge il Sindaco – è in violazione del deliberato del TAR che è stato chiarissimo. Appreso di quest’atto di inaudita violenza abbiamo allertato i consiglieri regionali, i parlamentari di riferimento, il dottor Coscioni, il Presidente De Luca. Siamo indignati perché personaggi nominati dalla politica continuano a calpestare i diritti delle comunità, anche quando questi sono sanciti formalmente”. Infine il sindaco dichiara: “Siamo pronti a riprendere la mobilitazione e a denunciare in ogni sede quanto sta accadendo”. “L’ASL Napoli2 Nord – lamentano gli amministratori di Procida – ha varato un nuovo atto aziendale con modifiche, continuando a proporre per l’isola un “Punto di Primo Intervento, attività di chirurgia elettiva in regime ambulatoriale ed un ospedale di comunità. Un’evidente negazione dei diritti dei cittadini – peraltro sanciti dall’inequivocabile pronunciamento del TAR – che è stata denunziata a livello politico presso ogni carica, istituzione e segreteria di partito dall’amministrazione comunale.
A questo punto, preso atto della inadeguatezza di coloro che sono chiamati a tutelare principi e valori nell’interesse dei territori, nemmeno quando sanciti formalmente in provvedimenti dell’autorità giurisdizionale, si preannunziano incisive e ferme azioni a tutela e salvaguardia del diritto alla salute ed alla cura della comunità procidana”.
“La vicenda che interessa la sanità procidana, giorno dopo giorno, assume sempre di più di una tragica farsa che si alimenta sulla pelle di un’intera comunità” affermano all’unisono consiglieri di minoranza del “Gruppo Consiliare Per Procida”. esclude ogni struttura ospedaliera per l’urgenza e l’emergenza dell’isola. Il grave atto, ed ancor più il comportamento di Regione Campania e Asl, necessità, ora più di prima, di una forte azione sia in sede politica che giudiziaria ed amministrativa. Non di scherza sulla pelle di una popolazione, riconosciuta anche nella sentenza del TAR, come disagiata. Rimarchiamo con forza il diritto alla salute” conclude la minoranza consiliare.