RIPRENDIAMO IL PERCORSO -NO HAPPY HOUR- (DI VINCENZO ACUNTO)

Ci eravamo lasciati con “il pernacchio” del 30 luglio scorso, nell’illusoria immaginazione di stimolare qualche sensibilità operativa per l’isola o, quanto meno, per il mio paese che stava versando momenti di particolare apprensione. Si riprende purtroppo dallo stesso punto, chiaramente condannati ad allenarci all’uso del suono derisorio. Agosto, il mese dedicato allo svago, al riposo alla ripresa della condizione fisica si è trasformato in un tempo di ansietà; sia per gli eventi nazionali, che allagano le nostre case a mezzo gli strumenti di informazione, che per quelli di casa propria che si è costretti a vivere. Per cui il riposo e la distensione sono andati a “farsi fottere” e la ripresa vede tutti più stressati che prima. Nel mio piccolo ho cercato di andare incontro alle esigenze dei miei lettori, mandando in pubblicazione due piccole storie dal contenuto fortemente leggero ed ilare. Le confortanti attestazioni mi hanno giovato anche se è stata poca cosa. Lo scenario nazionale: da un lato è stato devastato da eventi criminali di un’efferatezza senza precedenti, dall’altro caratterizzato da un martellante lavorio ai fianchi del governo voluto dal popolo, con il chiaro obiettivo di minarne consistenza. I due argomenti, pur se distinti e distanti, vengono offerti all’opinione pubblica in un mix informativo che, sullo sfondo, finisce per accomunarli. Dalla metà di luglio, quando gli italiani incominciavano a mettersi in movimento per le ferie, senza alcuna previsione da eventi eccezionali, i settori: alimentari, trasporti e carburanti, primari fattori della nostra quotidianità, patiscono un’impennata nei prezzi che, pur se esclusi da interventi governativi, si riverberano su di esso avendo la premier, in campagna elettorale detto che sarebbero state abolite le accise (gabella infernale che contiene 18 voci che nel 1995, governo Dini, vennero riunite in un’unica imposta) che, ahinoi, non si possono eliminare d’emblée, essendo emerse le spaventose voragini procurate dal reddito di cittadinanza (governo Conte) e dal bonus 110% per le ristrutturazioni degli immobili privati (Governo Draghi). Imbrogli giganteschi che solo menti raffinate quanto perverse (in previsione di disfatta elettorale) potevano prevedere, per predisporre il baratro a chi sarebbe venuto poi. Criminalità: alla fine del mese i “femminicidi” (bruttissima parola) sono circa ottanta e gli stupri (senza riguardo d’età) aumentano a vista d’occhio. Su entrambi gli argomenti se ne discute in “talk show” organizzati più per dare visibilità al presentatore (o ai suoi ospiti preferiti e spesso di parte) che per affrontare il problema. Il tutto viene, sostanzialmente, ridotto a vicende di ordine pubblico, con “sfondo” la poca efficienza del governo in carica, preferendo, i media, dedicarsi alle vacanze della premier, in che modo ha raggiunto l’Albania, se indossa le culotte o i perizomi, o se alla sorella sia stato affidato un incarico politico all’interno del partito. Comprendere quali “maglie” della regolamentazione civica, negli ultimi trent’anni, sono state improvvidamente dilatate e che soluzioni potrebbero prevedersi, manco a dirsi. Credo pertanto che eventi del genere ve ne saranno ancora, prima che lo spettacolo delle loro gesta diventi oggetto di analisi serie e non di show mediatico. Anche perché quello che dico in prosieguo, in relazione a certi fenomeni, dovrebbe attivare curiosità particolari che finora non registra iscritti. Se a questi argomenti ci si aggiunge qualche disattenzione di troppo (come quella di tassare gli extra profitti delle banche) prima delle elezioni europee o di dare fiato alle ovvietà del generale Vannacci, che diventano argomento di dibattito nazionale, il lettore comprenderà come il lavorio ai fianchi va prendendo sempre più forma e si appresta a diventare sostanza. Solo pochi infatti sanno che una legge approvata dal parlamento prima che vada a regime passano mesi se non anni. In campo locale. Per mettere in elenco gli eventi che, sull’isola d’Ischia hanno caratterizzato il mese di agosto, ci vorrebbero molte pagine che, in ogni caso non stimolerebbero verifiche serie per cui, per necessità di sintesi (utile per chi non vuole sapere), limito il mio argomentare alla mia, sempre cara, S.Angelo e a qualche  fenomeno che andrebbe osservato in quella ottica finalizzata a prevenire piuttosto che curare certe escrescenze di inciviltà che, per alcuni versi, sono anche reato.

La moda dei cosiddetti “happy hour” o dell’ora felice, non ha risparmiato l’antico borgo dei pescatori, diventato famoso nel mondo per le sue folgoranti bellezze naturali e per il senso di pace che trasmetteva benessere ai visitatori e ricchezze agli indigeni. Dalla spiaggia dei Maronti, passando per la piazza, finendo a Cava Ruffano, assembramenti chiassosi di giovani e meno, con l’apparente scopo di consumare un aperitivo accompagnato da musica, vengono consentiti in aperta violazione sia delle disposizioni di sicurezza che del vivere civile.

L’incazzatura derivatami dall’invasione rumorosa molesta patita nella mia abitazione (di cui diedi informazione nel mio intervento, pre-ferie, “il pernacchio”), ha lasciato posto alla curiosità, di certe passioni delle moltitudini che privilegiano detti assembramenti. E, considerato che quella auricolare mi giungeva già gratis per la prossimità al sito, ho voluto approfondire patendo, conseguenzialmente, sia un crescente stordimento fisico e di malessere generale che riscontravo anche in altri che emozioni diverse. Quel che più mi incuriosiva era il fatto che in parecchi, pur in assenza di temperature fredde o di stimolatori di allergie, avevano pupille arrossate, il naso gocciolante manifestando, taluni, un’andatura caracollante. La curiosità mi ha spinto ad approfondire e mi è stato riferito che detta condizione, spesso dipende dall’assunzione di droghe alle quali molti ricorrono quando il meccanismo di autoregolazione del proprio organismo va in sofferenza. E, andando a leggere ho appreso, dagli studi dell’“ASMR”, che in presenza di suoni concitati e forti, il battito cardiaco si accellera, il respiro diventa affannoso e si tende ad agitarsi facilmente. Studi neurologici e psicologici eseguiti sui ratti (animale che ha molte affinità con l’uomo) con verifica -Ecog-, hanno accertato che in presenza di forti stimolazioni acustiche l’organismo patisce un rimbambimento progressivo che stimola l’assunzione di droghe per recuperare l’illusione di riprendere la padronanza di sé stesso. Sicuramente non sarà per tutti così anche se a me ha fatto particolare effetto prenderne cognizione. È visto che tanti degli eventi criminali prima detti (stupri e violenze), si perpetuano spesso all’esito di situazioni “da sballo”, credo che si può agevolmente convenire che la scienza (dallo studio sui ratti) ha dato contezza all’antico proverbio secondo il quale “quando la gatta manca i topi ballano”!

Mi chiedo pertanto, non sarebbe il caso che “la gatta statale” seguisse più da vicino certi eventi allo scopo di evitare che “i topolini e le topoline”, sballandosi tra decibel ed altro, patiscano irrigidimenti strani o umidificazioni incontrollate che poi non si sa come finiscono? Forse se qualche coppia di giovani tutori (non della zona) partecipasse, con frequenza e spirito di servizio, a certi eventi, si renderebbe conto non solo della necessità delle cuffie auricolari per chi abita nelle vicinanze o dei fazzoletti tempo per tanti partecipanti, ma anche potrebbe anche dire di certi percorsi autorizzatori in aree per nulla vocate a certi assembramenti pericolosi!  acuntovi@libero.it

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