L’estate del 2015 sarebbe dovuta essere la stagione del rilancio del Regno di Nettuno, e invece, dopo gli arresti domiciliari al direttore del Consorzio, Silvano Arcamone, il Consiglio di amministrazione ha proceduto anche al licenziamento del Responsabile dell’Area marina protetta, il dott. Riccardo Strada. In pratica, quindi, ad oggi l’attività del consorzio è di fatto paralizzata, e questo proprio alla vigilia dell’avvio della stagione turistica, quando l’ente sarebbe dovuto entrare nel vivo della propria attività, con l’avvio di progetti di ricerca finanziati dal Ministero dell’Ambiente e l’esame e il rilascio dei permessi per la pesca e gli ancoraggi. Dura la reazione di Riccardo Strada, che interpreta questo licenziamento come un modo per risolvere un conflitto di competenze. “Silvano Arcamone è fuori uso ?… bene. RISOLVIAMO il conflitto di competenze licenziando Riccardo Strada !!! Così – scrive lo stesso Strada – si imbastisce un processo senza diritto di difesa, in barba al contratto di lavoro, in barba alla legge ed in barba ad ogni procedura, con il Consiglio di Amministrazione inquisitore, pubblico ministero e giudice”. “Non c’è di che…. complimenti – prosegue Riccardo Strada – sicuramente la strategia migliore, all’inizio dell’estate, mentre si iniziavano a rilasciare le autorizzazioni per le attività nell’AMP; certamente la strategia migliore mentre si devono installare le telecamere per il PON sicurezza e le antenne di telespazio sulla nuova sede, sicuramente la strategia migliore per far partire le ricerche che il Ministero ha finanziato per la rendicontazione ambientale e che le altre AMP hanno fatto partire già da un anno, mentre qui si imbastivano processi e si bloccavano i progetti”. “E – si chiede ancora Strada – chi seguirà tutto questo? La dottoressa Anna di Scala? La dottoressa Donatella Migliaccio? Chi manderà avanti la baracca e parlerà con i pescatori per sostenere il loro lavoro così prezioso? Chi giudicherà le Concessioni demaniali? Chi rilascerà (a ragion veduta) le autorizzazioni? Lo decideranno i giudici – conclude Strada, annunciando un ricorso contro il proprio licenziamento – giudici a cui mi appellerò, ovviamente se si porterà fino in fondo la “soluzione finale”, contro chi non ha interessi da difendere, se non quelli di tutti”.