“Riteniamo non sia più procrastinabile un vero rilancio dell’Area Marina Protetta”. A scendere in campo sono gli imprenditori e gli operatori turistici dell’isola d’Ischia, che puntano il dito – con una lunga lettera aperta, rivolta all’amministrazione del “Regno di Nettuno” (l’ente istituito nel 2007 con un decreto ministeriale ed effettivo dal giugno 2008) e ai sette comuni interessati – contro l’inefficienza e l’inefficacia di un organismo che non ha realizzato “quasi nessun progetto”. La nota, redatta su impulso di Giancarlo Carriero, patron del “Regina Isabella”, è firmata da quasi cento imprenditori che non nascondono l’amarezza: “Ci aspettavamo che il 2014 fosse l’anno del rilancio dell’AMP, dopo un buon esordio iniziale ed una sostanziale inattività assoluta seguente”.
“L’area Marina protetta – racconta Francesco Emilio Borrelli dei Verdi fra i promotori all’epoca della nascita del Regno di Nettuno – fu istituita grazie al lavoro di ambientalisti, amministratori locali e dell’allora Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio. Da quel momento la gestione ha avuto quasi ininterrottamente una sola costante e cioè il Direttore Strada. Se potessi tornare indietro alla mia esperienza di assessore provinciale ai parchi e alle aree protette e cancellare un errore non avrei dubbi eliminerei l’istituzione dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno così come la realizzammo su pressione dei Sindaci isolani. Spinsi tra il 2006 e il 2008 con tutte le mie forze l’ allora Ministro all’ Ambiente Pecoraro Scanio a firmare i decreti, feci realizzare agli uffici competenti nuove perimetrazioni nella convinzione di rendere un servizio alle isole di Ischia e Procida. Mi sbagliavo! Il consorzio di gestione è stato a mio avviso una macchina per fare soldi e di ambiente si è occupato davvero poco. In compenso gli stipendi ed i gettoni di Presidente, Direttore e Consiglieri d’ amministrazione erano ottimi. Neanche un campo boe sono riusciti a realizzare. L’unica salvezza per l’Area marina Protetta di Ischia è il totale azzeramento ripartendo daccapo e impedendo a tutti coloro che hanno partecipato alla gestione in questi anni di poter svolgere alcuna funzione nei prossimi 10 anni”.