Sempre più incerto il futuro dell’Area marina protetta, Regno di Nettuno, “commissariata” qualche mese fa dal ministero dell’ambiente. L’area marina protetta fu costituita nel 2008 per tutelare il mare e la biodiversità nel Golfo di Napoli, ma le polemiche e le beghe interne tra i sette comuni che ne fanno parte hanno sin dall’inizio compromesso il suo funzionamento: quello che doveva essere un punto di forza per le isole di Ischia e Procida, uno strumento per valorizzare le risorse marine delle due isole si è ben presto trasformato in un ente bloccato, incapace di affrontare le questioni più importanti e di divenire, come era nelle intenzioni, un volano economico e di sviluppo. Accanto alle rivendicazioni di posti di potere, che hanno caratterizzato tutta la vita del Regno di Nettuno, va iscritta anche la polemica sorta con il direttore riccardo strada, conclusasi con il suo licenziamento, impugnato dallo stesso ex direttore attraverso un procedimento giudiziario ancora in corso. Risultato finale l’empasse dell’ente, con il commissariamento e l’affidamento delle funzioni alla capitaneria di porto di Napoli che avvalendosi dell’ufficio circondariale marittimo di Ischia, coordinato dal comandante Alessio De Angelis, ha eseguito numerosi controlli per garantire il rispetto della normativa vigente. Ma per il responsabile Aree protette di Legambiente, Antonio Nicoletti, «l’impegno della capitaneria di porto non può proseguire oltre. È necessario coinvolgere le amministrazioni per un progetto comune con tutte le associazioni locali affinché venga riscritta la “carta di principi” del Regno di Nettuno”. Non ci resta che attendere la prossima puntata…sperando che prima o poi questo ente riesca realmente a decollare.
