Quale è la specialità di poker più diffusa e perché?

Si fa presto a dire poker. Quello che è comunemente considerato un gioco da casinò è invece una intera famiglia di giochi, che pur condividendo delle caratteristiche comuni, possono differire anche molto tra loro. Alcune versioni del poker sono note a tutti e giocate ovunque nel mondo, altre sono quasi sconosciute e diffuse solo in determinati Paesi.

 

Tipologie di poker

Nel mondo del poker è fondamentale la differenza tra quelle che vengono chiamate specialità e le loro relative varianti. Per specialità si intende un gioco con il suo corpo di regole definite e la sua propria meccanica, mentre per variante si intende una delle diverse forme in cui la stessa specialità può venire giocata. Spesso i due termini vengono erroneamente utilizzati come sinonimi.

 

Le specialità

Una volta chiarito questo importante aspetto, possiamo addentrarci tra le diverse declinazioni del poker, che, come detto, sono davvero numerose. Le specialità possono essere raggruppate in tre grandi gruppi con caratteristiche comuni:

  • community card poker o “poker a carte comunitarie” o “poker con la vela”: si tratta di tutte quelle specialità che prevedono la calata di un numero variabile di carte comuni (o carte comunitarie) in quella che viene comunemente detta “vela”. Le carte comuni, che costituiscono il cosiddetto “board”, sono scoperte e vengono messe sul tavolo dal mazziere affinché possano essere consultate da tutti i giocatori ed eventualmente utilizzate per comporre il punto.
  • draw poker: con questa definizione ci si riferisce a tutte quelle specialità in cui alla prima distribuzione vengono date cinque carte, con le quali il giocatore può subito comporre il punto. Di solito, dopo ogni giro di scommesse viene data la possibilità ai giocatori di cambiare un numero variabile di carte, oppure di non cambiarle dichiarandosi ”servito”. Un’altra caratteristica comune a tutte le specialità draw è il fatto che le carte vengono date coperte. Infine, in questa tipologia di poker è prevista una scommessa obbligatoria da effettuare ad ogni colpo, prima che vengano distribuite le carte, che prende il nome di “ante”.
  • stud poker: queste specialità prevedono una o più carte scoperte (non comunitarie), che vengono distribuite ai giocatori assieme alle carte coperte. In sostanza ogni giocatore riceve un mix di carte coperte e scoperte in numero variabile in base alla specialità.

 

Le specialità più diffuse al mondo

Dopo aver visto le possibili classificazioni dei giochi di poker, prendiamo in considerazione quelle che sono le specialità più giocate in questo momento. In passato era molto diffuso il cosiddetto poker tradizionale o poker all’italiana, una specialità five card draw con cinque carte coperte alla prima distribuzione. Pur essendo spesso il primo gioco di carte ad essere imparato, oggi non è molto utilizzato nel mondo del poker sportivo.

 

H3: Omaha

Una specialità di poker molto diffusa online, dove esistono diverse community di appassionati un po’ in tutto il mondo, appartenente alla categoria di poker a carte comunitarie. Il principale provider di qusto gioco opera in Italia ed è il primo tra i siti che mettono a disposizione i tornei e le partite più sicure dell’industria, mantenendo la sicurezza dei suoi utenti al centro di ogni giocata. Per questo, la loro proposta è la più gettonata online per quanto riguarda tornei nazionali e internazionali. Questa offerta di giochi comprende Texas Holdem, Blast, Snaps e naturalmente i popolari Omaha Poker e Omaha Hi Lo.

 

Le regole dell’Omaha sono molto simili a quelle del poker alla texana ad eccezione di due. La prima differenza è nel numero di carte personali (cioè coperte) che nell’Omaha sono quattro invece di due, mentre la seconda è che il giocatore è obbligato ad utilizzare due carte personali per comporre il punto (quindi può usare solo 3 carte comunitarie). Un’altra differenza è che il numero massimo di giocatori si ferma a nove.

Questo gioco è nato negli anni ’70 negli Stati Uniti e il nome dalla città più grande del Nebraska, Omaha appunto. Il corpo di regole è stato definito ufficialmente nel 1982 e da allora iniziato a conquistare i giocatori in tutto il mondo.

 

H3: Il Texas Hold’em

La specialità che senza ombra di dubbio è la più giocata sia nei tornei che online è sicuramente il texas hold’em o poker alla texana. Si tratta di una specialità a carte comunitarie che prende il nome dall’espressione inglese “hold them” (letteralmente “tienile”, in riferimento alle fiches da gioco).

Si gioca con un mazzo di carte francesi escludendo i jolly per un totale di 52 carte. Al tavolo possono sedere da due a dieci giocatori, ognuno dei quali riceve solo due carte coperte. Il mazziere mette sul tavolo anche le carte comuni (in totale cinque) nel corso di tre diverse fasi del gioco: le prime tre nel cosiddetto Flop, la quarta nel Turn e la quinta nel River. Queste carte scoperte possono essere utilizzate dai giocatori per comporre il punto.

Il gioco si suddivide in sei fasi successive:

  • Le puntate obbligatorie: il giocatore alla sinistra del mazziere è chiamato a pagare il piccolo buio (small blind), mentre il secondo paga il grande buio o controbuio (big blind). Quest’ultimo rappresenta la puntata minima per accedere al gioco, il piccolo buio corrisponda solitamente alla metà del grande buio. A volte nel Texas Hold’em è presente il cosiddetto “ante”, il cui valore è di circa un quinto del piccolo buio, che rappresenta una puntata obbligatoria che tutti i giocatori devono pagare prima del buio, molto diffusa soprattutto nei tornei.
  • Pre-flop: il dealer distribuisce due carte coperte ad ognuno dei giocatori e si effettua il primo giro di puntate partendo dal player alla sinistra del grande buio.
  • Flop: il mazziere toglie dal gioco la prima carta del mazzo e scopre sul tavolo le prime tre carte in comune. Segue un nuovo giro di puntate partendo dal giocatore alla sinistra del mazziere.
  • Turn: il dealer toglie un’altra carta dal mazzo e scopre un’altra carta (la quarta) che come prima potrà essere utilizzata per comporre o migliorare il proprio punto. Segue un nuovo giro di puntate.
  • River: il mazziere scopre la quinta ed ultima carta comunitaria e i giocatori effettuano l’ultimo giro di puntate. Ora sul tavolo sono scoperte tutte le carte, che possono essere utilizzate in combinazione con le due carte coperte per ottenere il punto migliore con cinque delle sette carte a disposizione.
  • Showdown: in questa fase vengono mostrate le carte e il giocatore che ha il punto più alto si aggiudica l’intero piatto.

Le varianti

Come detto, sulla base delle stesse regole fisse ogni specialità può essere giocata in modi diversi, cioè con diverse varianti. Le possibili varianti sono numerose, ma possono essere ricondotte a queste cinque:

  • A limite o limit betting: in questa variante le puntate hanno un limite superiore fissato. Il limite a sua volta può essere di due tipi, ossia spread limit (limite diffuso) e fixed limit (limite fissato). In quest’ultimo caso le puntate presentano un valore fisso per tutti i giri, mentre nel limite diffuso viene fissato solo un intervallo (il rilancio comunque non può essere di valore minore al rilancio precedente o alla puntata precedente). A seconda del tipo di gioco i rilanci possono essere solitamente tre o quattro (nel caso partecipino al gioco almeno tre giocatori). Nel caso in cui invece i giocatori che concorrono al piatto siano solo due, il numero di rilanci è illimitato.
  • Limite al piatto o pot limit betting: in queste varianti le puntate hanno l’unico limite che il massimo rilancio non deve mai superare la somma del piatto con le puntate già fatte con in più il denaro che sarebbe richiesto per vedere le puntate. Proprio per questo, in questa tipologia di poker il mazziere deve obbligatoriamente informare il giocatore che lo richiede sul valore del piatto.
  • Senza limiti o no limit betting: il giocatore ha la possibilità di fare puntate e rilanci con qualsiasi cifra che sia consentita dal suo stack (cioè le chips a sua disposizione).
  • Misto o mixed: in questi giochi vengono alternate le varianti a limite e senza limite.
  • High-low split: i giochi di questa variante hanno un funzionamento molto simile a quelli a limite, ma è diversa l’assegnazione del piatto. Infatti, se è presente una mano bassa (cioè combinazioni di carte diverse e inferiori ad una carta prestabilita, di solito il 9) il piatto viene suddiviso in due parti uguali tra il giocatore con la mano bassa più alta e il giocatore con quella più bassa. Nel caso invece non siano presenti combinazioni basse, il giocatore con il punto più alto si aggiudica tutto il piatto. Infine, nel caso uno dei giocatori sia in possesso di una scala all’8 o inferiore, può vincere metà piatto con la combinazione più alta e la restante metà con quella più bassa.

 

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