PROCIDA. LETTERA APERTA DEL SINDACO AMBROSINO AI CITTADINI:” AVVIARE NELL’ISOLA I PROCESSI DI CAMBIAMENTO”

Cari concittadini,

dopo i  comunicati della minoranza politica “Per Procida” che hanno provocato in noi sentimenti di amarezza,  diciamo subito che è  nostra ferma e decisa volontà quella di continuare l’impegno preso con ancora maggiore forza e determinazione, cercando di instaurare un clima di onesta  e istituzionale collaborazione nella vita politica, con una forte esigenza di confronto reale, con la Minoranza, sui tanti problemi che affliggono l’isola, nel desiderio che al Comune ci sia lealtà, trasparenza sempre; quella lealtà e trasparenza che ci renderanno capaci di imparare  anche dai nostri limiti.

Quello che muove il nostro agire ogni giorno è l’esigenza di avviare un processo nuovo di cambiamento reale, coscienti delle fragilità oggettive della condizione storica in cui l’isola, anche per scelte politiche del passato, oggi è venuta a trovarsi. Decenni di lotte di contrapposizione pregiudiziale e spesso violenta tra Maggioranza e Minoranza, inducendo spesso i cittadini a pensare che quella era la politica. Niente di più falso.

Sia ben chiaro a tutti voi che non vogliamo occupare spazi di potere – non è questa la visione politica che ci appartiene -, ma il nostro agire nasce solo da una volontà di servire il paese, servire i cittadini e i più deboli fra essi, e vorremmo che anche la Minoranza fosse accanto a noi in questo servizio, pur nel ruolo istituzionale di controllo  degli atti e dei provvedimenti.

Siamo chiamati a lavorare insieme, ma in questo momento si lavora male perché manca quel confronto autentico e quel dialogo senza il quale nessuna politica ha senso, a livello locale ma anche a livello nazionale. I comunicati di cui sopra ne sono una prova evidente.

Vorremmo che la minoranza dicesse ai cittadini con chiarezza, perché quel tale giorno ha deliberato insieme a noi della maggioranza e perché  invece in un’altra seduta  non lo ha fatto, dicendo con chiarezza: “Abbiamo votato il provvedimento proposto dall’Amministrazione in quanto esso è stato pienamente condiviso e, anche dal nostro punto di vista, va a beneficio dei cittadini” oppure in caso contrario: “Ci siamo opposti all’Amministrazione in quanto essa  ha prodotto questo atto illegale, per i seguenti motivi…”. Ecco quanto ci aspetteremmo di sentire e di leggere dalla Minoranza, senza per questo venir meno quel confronto serio su tutti i problemi all’interno delle Commissioni Consiliari, nel Consiglio Comunale e in altre opportunità.

Ricevere invece, manciate di fango addosso, come è stato con questi ultimi comunicati ha solo fatto male a noi tutti della Maggioranza, alla vita politica e al paese.

Vengono derisi e banalizzati i nostri mezzi di informazione. Ebbene sappiano i cittadini che per noi è un diritto-dovere informare tutti sull’andamento di ogni procedura politica, delle difficoltà economiche presenti, delle scelte che si fanno, per cui oltre al sito del Comune, abbiamo ritenuto opportuno e necessario un secondo e più ampio canale di informazione, “Vivere Procida”, con una diffusione ancora più a largo e promuovendo incontri di informazione pubblica.

Inoltre  abbiamo portato avanti l’impegno sulla trasparenza per dare ad ogni cittadino la possibilità di conoscere e visionare ogni atto politico. Come ha ripetuto più volte Cantone, la corruzione si combatte anche in questo modo.  Niente di quello che avviene nelle stanze della politica deve essere nascosto. Voglio ricordare che su questo aspetto della trasparenza facemmo la nostra battaglia politica come Minoranza con la Giunta Capezzuto, per prendere visione di tutti gli atti relativi alle società partecipate. Ma fu una battaglia persa e, fino  al 31 maggio 2015 non ci fu data la possibilità di conoscere tali atti.

Noi vogliamo con forza che questo non accada mai più. Non solo i Consiglieri ma anche i cittadini, dal nostro punto di vista, devono avere libero accesso agli atti che riguardano la vita del Comune, in quanto il politico amministra per conto dei cittadini.

Molte le emergenze che abbiamo incontrato in questo anno e mezzo, quella economica in primo luogo, quella del funzionamento della casa comunale, dei lavori pubblici, del crollo di alcune strade, della raccolta rifiuti e sempre abbiamo dato fondo a tutte le nostre forze  con risultati a nostro parere più che soddisfacenti. I cittadini, però, devono conoscere come vanno le cose e il perché oggi perdurano certe difficoltà.

Desideriamo fortemente che si alzi la consapevolezza pubblica di cosa significhi amministrare un paese e capire in che modo si possa avviare nell’isola un processo virtuoso, anche con l’aiuto e la partecipazione di quei cittadini volontari disposti a dare il proprio contributo per il “bene comune”.

Si è irriso a questo mio insistere sul “bene comune”. Ebbene è nostra convinzione che senza l’obiettivo costante del “bene comune”, un paese viene male amministrato. E su questo vorrei fermarmi un attimo.

Cercare il “bene comune” nella politica territoriale e ambientale significa innanzitutto avere cura del patrimonio comunale, non disperderlo, non venderlo, ma metterlo a frutto per il bene della collettività. Se nel passato abbiamo perso Santa Margherita alla Chiaiolella, il Porto Turistico a Marina Grande, dobbiamo lavorare per non perdere altri beni ambientali; significa fermare la deriva finanziaria che ha portato al 31 maggio 2015  una massa debitoria di circa 14 milioni di euro, mettendo oggi il Comune in grande difficoltà operativa e che peserà sui cittadini per molti anni, riducendo le spese comunali, senza far venir meno i servizi fondamentali,  e recuperando ogni mese le somme necessarie per pagare gli stipendi ai dipendenti.

Nel campo dei lavori pubblici, ha significato prendere in mano quei provvedimenti che la precedente Amministrazione aveva avviato, correggendo possibilmente quegli errori precedentemente commessi nella gestione della Casa Comunale; ha significato intervenire, sostenere, incentivare, motivare gli uffici che si sono trovati con molto lavoro sulle spalle e con 30 dipendenti in meno, intervenendo non senza fatica  negli uffici lì dove si erano avviate inchieste giudiziarie gravi e dolorose; e, a livello del volontariato, ha significato valorizzare il lavoro di tutte le associazioni presenti sul territorio, nel tentativo di creare una maggiore collaborazione tra di esse e con il Comune, riuscendo tra l’altro ad aprire il Palazzo d’Avalos al pubblico, evitando di creare una nuova società di gestione del servizio a carico dei cittadini.

Logicamente non dico che tutto questo sia facile e che non possono esserci anche errori di valutazione e di scelta.  Dobbiamo, però, sapere tutti che c’è un nemico da sconfiggere nel momento in cui vogliamo portare avanti la politica del “bene comune”. E’ un nemico molto diffuso, presente in ogni azienda, in ogni scuola, in ogni famiglia ed anche in un Comune: l’individualismo.

Se in un Comune i cittadini guardano solo il proprio interesse, il proprio beneficio e non quello di tutti, allora la politica può diventare clientelare e sporca e il “bene comune” va a farsi friggere. E questo può accadere sempre e a tutti. Pertanto affinché ci sia il “bene comune” a Procida occorre saper pagare un prezzo, saper accettare qualche sacrificio e rinunciare a qualcosa di individuale.

Porto sempre  l’esempio del traffico sulle nostre strade, uno dei problemi più grandi e non ancora risolto anche perché l’atteggiamento di tanta parte della popolazione è quello di guardare primariamente l’interesse e il benessere personale. Se vogliamo però che l’isola ritrovi sicurezza sulle strade, serenità di vita, bellezza e armonia, ognuno dovrà saper rinunciare a qualcosa.

Ecco allora l’invito che rivolgo alle forze politiche tutte, di Maggioranza e di Minoranza,  alle Istituzioni scolastiche, alle Associazioni, alle Comunità religiose e ad ogni singolo cittadino di lavorare  insieme per promuove atteggiamenti, comportamenti e scelte orientate a promuovere il “bene comune”, mettendo da parte  rivalità, contrasti, divisioni che nascono purtroppo da lontano, e che rappresentano un ostacolo ad una Procida che sia all’altezza della sua vocazione marinara, culturale e turistica. Promuoviamo invece in tutte le sedi quel dialogo fra le diverse posizioni, un confronto vivo e produttivo sulle scelte da operare, combattendo insieme l’illegalità, la corruzione, l’individualismo, il clientelismo, la disonestà e la prevaricazione.

Ma soprattutto vorrei invitare i “miei consiglieri di Minoranza” a non disperdere in comunicati denigratori la loro forza e la loro capacità politica , e ad essere presenti sempre al Comune in tutte le sedi opportune e non opportune per offrire il loro contributo critico ma costruttivo per la rinascita dell’isola.

Il Sindaco

Raimondo Ambrosino

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