“Le navi italiane devono imbarcare personale italiano”
Di Menico Scala*
PROCIDA – Considerato che sull’isola di Procida sono ancora tanti i marittimi che producono buona parte del PIL isolano, riteniamo doveroso che le forze politiche del territorio, e non solo, facciano tutto il possibile affinché tale figura professionale sia tenuta in debita considerazione da parte delle Istituzioni centrali. A tal fine, nella giornata di ieri, abbiamo inoltrato al presidente del Consiglio Comunale, avv. Antonio Intartaglia, un ordine del giorno, da discutere quanto prima, avente ad oggetto: “Adesione a manifestazioni lanciate dall’armatore Vincenzo Onorato relativamente alla difesa del lavoro marittimo.” Questo perché, in primo luogo, riteniamo sia un dovere tutelare i cittadini italiani che troppo spesso sono costretti a pagare, a caro prezzo, le colpe di una politica che, tanto per fare un esempio, ancora non è riuscita a garantire, in questo caso ai marittimi imbarcati, il diritto al voto.
“I Consiglieri del Gruppo Per Procida, chiedono di inserire nel prossimo Consiglio Comunale l’odg come riportato in oggetto in quanto con la pubblicazione in rete sulla piattaforma internazionale change.org, in queste settimane è partita la petizione per raccolta di firme lanciata dall’armatore Vincenzo Onorato in difesa del lavoro marittimo italiano. Nel testo della petizione Onorato chiede appoggio agli italiani, ma potenzialmente anche agli altri cittadini comunitari, e sono esplicitati i tre punti chiave in forza dei quali dovrà essere garantita l’occupazione dei marittimi italiani a bordo delle navi battenti bandiera italiana e, altresì, anche in rispetto del contratto di lavoro marittimo italiano nel caso di imbarco di marittimi extra comunitari.
Considerato che Procida “vive di mare” e la massima espressione del attività impiegata sul territorio isolano è quella marittimo; Rilevato che, purtroppo, il marittimo rischia di scomparire fra i mille ostacoli burocratici e ed economici; Ritenuto che sarebbe opportuno sensibilizzare il territorio isolano aderendo ad una serie di iniziative e petizioni indette a mezzo canali tematici, e nello specifico riguardano tre punti fondamentali su cui si regge la petizione stessa:
- Le navi che battono bandiera italiana, in regolare servizio tra Paesi comunitari, devono imbarcare personale italiano o comunitario per accedere alle agevolazioni fiscali previste dallo Stato.
- I contratti del personale extracomunitario imbarcato su navi italiane in servizio internazionale (ovvero non operanti regolarmente tra Paesi dell’Unione Europea) devono essere uniformati a quelli dei marittimi italiani/comunitari.
- Gli standard di formazione e sicurezza devono essere garantiti e verificati per tutti i lavoratori marittimi”. Si chiede di inserire nel prossimo odg del Consiglio Comunale, l’adesione a queste manifestazioni lanciate dall’armatore Vincenzo Onorato relativamente alla difesa del lavoro marittimo”.
Confidiamo nel fatto che, almeno questa volta, la maggioranza de “La Procida che Vorrei” con in testa il Sindaco Ambrosino, a differenza di quanto continua a non fare per eliminare l’inutile balzello della tassa di sbarco ai “figli di Procida”, non trovi motivi strumentali e capziosi per schierarsi a favore dei propri cittadini.
*Consigliere Comunale