Procida: Ambulanza troppo grande per le strade dell’isola. I cittadini protestano.

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Molti cittadino, anche attraverso i social media, hanno segnalato la difficoltà, per le dimensioni dell’ambulanza in dotazione alla struttura sanitaria dell’isola di Procida, di far fronte ad emergenze di pazienti qualora questi si trovino in stradine secondarie o del centro storico che rendono impossibile l’accesso o le manovre della stessa. L’ultima peripezia per il trasporto di un ammalato da via Principessa Margherita all’ospedale è solo alcuni giorni or sono cosa che ha innescato non poche polemiche da parte dei familiari che hanno chiamato in causa, tra gli altri, le istituzioni locali. Da questo punto di vista registriamo una nota, a firma dell’assessore alla sanità Maria Capodanno e del Sindaco Vincenzo Capezzuto, indirizzata ai diretti interessati nella quale si legge: “Abbiamo preso atto della sua giusta irritazione per il disservizio verificatosi qualche giorno fa quando non è stato possibile soccorrere sua zia direttamente con l’autoambulanza in quanto per l’ubicazione della sua dimora era impossibile eseguire le opportune manovre di inversione. Su detto episodio esprimiamo tutta la nostra piena solidarietà.

Tuttavia – continuano Sindaco ed assessore – ci sia consentito di esprimere il totale dissenso sul merito della sua nota di cui non solo non condividiamo i toni poco eleganti (che attribuiamo al suo stato emotivo) ma soprattutto sulla sostanza in quanto la sua esternazione dimostra la non conoscenza della normativa sulla Sanità che è un aspetto fondamentale della nostra costituzione e della concezione solidaristica dello Stato.

La salvaguardia della salute umana è garantita dall’art. 32 della Costituzione.

Sulla base di questo principio venne istituito con la L. 833/68 (c.d. Legge Mariotti) il servizio sanitario nazionale i cui costi, superando il precedente sistema mutualistico che non assicurava a tutti l’assistenza sanitaria, vennero assunti dal sistema fiscale.

Questa normativa attribuisce la gestione della Sanità alle Regioni e per essa, in una prima fase, alle USL (Unità Sanitarie Locali). Successivamente con il Decreto Legislativo n. 502/92 le USL vengono trasformate in ASL (Aziende Sanitarie Locali) con personalità giuridica e con autonomia di bilancio.

La Regione ha provveduto a regolare la materia con la L.R. 32/94 e la L.R. 2/94 sulle emergenze e soccorsi. Sostanzialmente la normativa è rimasta più o meno la stessa.

Da tutto quanto precede si deduce che il Comune, in quanto tale, non ha alcuna competenza sul piano della Sanità il che significa che non può assumere alcuna decisione in merito.

Tanto è vero che in quasi tutti i comuni italiani non è presente alcun assessore dedicato alla materia.

Quello che il Comune può fare è assumere iniziative promozionali e di impegnare gli organi competenti.

Un esempio su tutti lo screening gratuito per la prevenzione del tumore della mammella che ha interessato oltre 600 donne isolane, di età compresa fra i 50 e i 69 anni, che ha avuto luogo nell’ottobre-novembre 2012 presso il nostro Presidio ospedaliero dove per un mese è stata presente un’apposita unità mobile munita di mammografo.

E’ questo il caso di una perfetta sinergia tra Distretto Sanitario (Materno infantile e Medicina di base), Presidio Ospedaliero e Comune di Procida – Assessorato alla Sanità.

Per quel che attiene la situazione della sanità nell’isola evidenziamo che Procida è sede Operativa di un Distretto Sanitario (oggi UTAP) con relativi servizi, di un Presidio ospedaliero h. 24 ed infine è dotata di mezzi di soccorso quali l’idro-ambulanza, permanentemente presente nel porto di Procida, l’eliambulanza con la pista di atterraggio (fatta costruire dal Comune) contigua al Presidio (circostanza questa quasi unica nella nostra Regione), nonché l’ambulanza neonatale (anche questa su nostra sollecitazione) con specifica attrezzatura di cui non sono dotate le altre due Isole.

La disfunzione da lei lamentata è stata più volte segnalata agli organi di gestione Sanitaria fin dal momento in cui il “Porter” preesistente (di proprietà della ASL) ha subito l’avaria irreversibile.

L’attuale concessionaria del Servizio ambulanze, proprio per le sollecitazioni da noi fatte, si è pure dotata di un “Porter” sostitutivo ma poiché il costo di gestione non era stato previsto in quello del bando di gara a suo tempo fatto, non ha potuto utilizzarlo.

Abbiamo già provveduto a segnalare la necessità di inserirlo nel nuovo bando visto che il servizio ambulanze già scaduto è stato prorogato fino al 31.12.2013. Così come ancora una volta abbiamo fatto richiesta di dare inizio in via provvisoria a tale servizio stante anche l’arrivo della stagione invernale che già si è preannunciata piuttosto rigida.

Ci sembra infine opportuno evidenziare come nonostante la grave crisi economica-finanziaria che in particolare vive la Regione Campania e che ha imposto tagli rilevanti e generali sul piano delle strutture, l’entità e la qualità dei servizi sanitari isolani non ha subito alcun arretramento, anzi ha registrato un rafforzamento come ad esempio l’introduzione della strumentazione TAC.

Riteniamo perciò – conclude la nota – che non possa essere attribuita all’Amministrazione comunale alcuna carenza di iniziativa, di impegno e di attenzione né generale né specifica.”

Al di là del fatto in se, l’auspicio è che al più presto, visto le particolari caratteristiche del territorio isolano, si trovi una soluzione prima che l’irreparabile possa verificarsi, perché allora …

di Guglielmo Taliercio

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