In Italia il primo “partito” è l’astensionismo. Questo è il primo dato che emerge dalle elezioni europee, anche se si tende a ignorarlo e a sottovalutarlo. Lo sottolinea il PMLI dell’isola d’ischia in una nota. Infatti, nonostante le sirene e le pressioni elettoralistiche filo Unione europea, ben 21.884.422 elettrici ed elettori hanno disertato le urne, oppure hanno annullato la scheda o l’hanno lasciata in bianco. Ad Ischia, l’astensionismo raggiunge perfino il 57%, un dato che attesta sfiducia nei politici, in queste istituzioni, in un sistema che non garantisce nulla di serio per le masse, per i lavoratori, i giovani, gli anziani, le donne, i diritti civili, a livello nazionale ed isolano. Mentre il PD sbandiera orgoglioso il risultato raggiunto sull’isola, emerge un’altra realtà: la differenza fra i voti espressi per il partito e quelli espressi senza preferenze, come quella per Giosy Ferrandino. Un risultato questo, che risponde solo a giochi di potere interni al partito del candidato ischitano o insoddisfazione per un sindaco completamente assente, che ha lasciato il comune nel degrado più vistoso? Riteniamo per entrambi i motivi, a dimostrazione del fallimento di una politica (nazionale e locale) cui non interessano né il paese né le condizioni delle masse. Un risultato chiaro che dovrebbe convincere sindaco e giunta d’Ischia a dichiarare fallimento e ad andarsene a casa.