Non solo l’agricoltura ha patito il grande cado di questa estate, a pagare un conto salato è anche la piccola pesca, quella sotto costa. Si tratta di specie come polpi, seppie, acciughe, sogliole che, per trovare un pò di refrigerio si sono spostate più a largo e in acque più profonde, sfuggendo così alle rete dei pescatori. La Federcoopesca-Confcooperative parla di un calo dei volumi del 50-60% con una perdita stimata fino ad 80 milioni di euro. Nessun problema nemmeno per la pesca a strascico, la più comune, sottoposta al tradizione fermo biologico in base ad un calendario che a rotazione riguarda Adriatico e Tirreno. In Toscana, ad esempio, ad agosto grandi assenti sono state le telline, spinte dal caldo a nascondersi sotto la sabbia alla ricerca di un pò di refrigerio. Nella pesca alla traina in Liguria sono praticamente spariti il nasello, il pesce lama e il pesce San Pietro. (ANSA).