OTTOBRE: NEL BOSCO SPUNTANO I FUNGHI E PER STRADA I VENDITORI ABUSIVI

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In questi giorni sull’isola sono presenti numerosi venditori ambulanti di funghi che espongono la loro merce in alcune delle zone più trafficate, tra cui la strada dopo i Pilastri o il lungomare di Casamicciola.
Si tratta di venditori provenienti dalla terraferma che ovviamente operano del tutto in nero.
Oltre a non pagare tasse, non sono neanche vincolati ai controlli sanitari delle merce, come avviene nel caso di negozi. Per cui la commestibilità dei funghi non è certificata, una cosa questa che lascia ulteriormente perplessi. La vendita itinerante di funghi selvatici è vietata, dal momento che risulta difficile ottenerne la tracciabilità, per risalire alla loro esatta provenienza.
Spesso si tratta addirittura di funghi provenienti da paesi dell’Est che vengono spacciati per prodotti nostrani. E siccome i funghi assorbono tutto ciò che è nel terreno, se sono cresciuti in zona contaminate sono davvero rischiosi per la salute, anche se di specie commestibile.
Le operazioni di sequestro di funghi in genere vengono effettuate dal personale del Corpo forestale dello Stato, nell’ambito delle attività finalizzate alla tutela agroalimentare. Tra l’altro anche per la sola raccolta di funghi è necessario il patentino. Insomma si tratta di un prodotto la cui vendita è ancora più complicata rispetto ad altre categorie. Sono necessarie certificazioni previste dalla normativa nazionale e regionale.
Poi c’è l’aspetto fiscale: ovviamente come tutti coloro che sfuggono alle regole, causano anche un danno a quelli che – come i commercianti in regola – pagano invece alti costi per sostenere il loro esercizio commerciale.
I venditori di funghi ad ottobre, come i furgoncini che vendono uva a settembre, ma anche quelli che smerciano piante e fiori, sono sotto gli occhi di tutti, ed è strano che nessuno li controlli, né dal punto di vista fiscale, né da quello igienico sanitario.