Le alte temperature non si fermano con il tramonto. Le cosiddette notti tropicali, in cui il termometro non scende sotto i 25 gradi, stanno diventando sempre più frequenti e rappresentano una minaccia concreta per la salute, soprattutto per chi soffre di malattie respiratorie.
Al “Meeting Respiratory Diseases in 2025” tenutosi a Bari, la professoressa Giovanna Elisiana Carpagnano ha lanciato l’allarme: durante la notte, il calibro dei bronchi si riduce naturalmente fino all’8% anche nei soggetti sani, ma nei pazienti asmatici, l’esposizione al caldo intenso notturno può provocare un aumento della temperatura toracica che stimola le fibre nervose dei muscoli respiratori, impedendo il rilassamento e causando crisi respiratorie gravi, persino letali.
Non si tratta di una semplice ipotesi: uno studio pubblicato su Environmental Health Perspectives ha evidenziato che in Giappone le ondate di calore notturne hanno fatto salire del 10% la mortalità per cause respiratorie. L’Italia è a forte rischio, con 48 notti “roventi” stimate nelle ultime estati e un preoccupante aumento di casi correlati.