OGGI FESTA DELL’ASSUNTA, ANCHE DATA D’ORIGINE DELL’ESPRESSIONE “‘A MADONNA T’ ACCUMPAGNA!”. DI ANTIMO PUCA

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Re Ferdinando IV si rese conto che il buio pesto che c’ era di notte per le vie di Napoli facilitava il compito dei banditi e perciò decise che bisognava fare luce in città, e che andava creta un’ illuminazione artificiale come si deve.
Il segretario di stato, il marchese Domenico Caracciolo, cominciò col fare installare alcuni lampioni nei pressi di palazzo reale e delle strade più importanti della città.
Era poca roba, però, un provvedimento del tutto insufficiente che non risolveva il problema.
Il fatto è che per realizzare un’opera seria occorrevano soldi e il Regno in quel periodo stava abbastanza inguaiato.
Questo lo sapevano anche i cittadini, perciò un domenicano assai abile, padre Gregorio Maria Rocco, andò a corte e presentò al Re una proposta: “Maestà, date a me la licenza dell’ illuminazione della città e state tranquillo, non farò spendere alle casse del Regno nemmeno un ducato. ” “Padre Rocco” gli rispose Re Ferdinando ” voglio fidarmi di voi.
La richiesta è accordata.
Ma mi chiedo che cosa avete in mente.”
Don Gregorio Maria Rocco, in effetti, si era fatto venire un’ idea geniale.
Un po’ di tempo prima aveva scovato un bel dipinto della Madonna nei sotterranei del monastero del Santo Spirito, che si trovava nella zona di Piazza Plebiscito, allora chiamata Largo Palazzo, aveva ordinato che se ne facessero centinaia di copie a colori e che fossero sistemate in tante edicole votive sparse per Napoli. Allora si organizzò una specie di gara nei vari quartieri di Napoli.
“Oh napoletani ” disse “la Madonna che sta nella vostra strada è uguale a quella delle altre strade di Napoli.
Ora, però, se voi volete veramente bene alla vostra dovete tenerla sempre illuminata.” Insomma, per farla breve, don Gregorio Rocco puntò sull’orgoglio cittadino e vinse la sua battaglia. Non ci fu quartiere che non si impegnò con tutte le sue forze per tenere accese le lampade a olio sistemate ai lati delle Madonne.
Senza chiedere nessun finanziamento alle casse del Regno, riuscì a rendere le notti napoletane più luminose e, quindi, assai meno pericolose per quelli che volevano stare fuori casa anche a tarda sera.
Quelle cappelle votive con l’immagine della Vergine rischiaravano dappertutto la città.
Si sentirono più sicure anche madri e mogli di coloro che andavano a lavorare la mattina presto, prima che spuntasse il giorno. Accanto alla porta salutavano figli e mariti proprio con quella frase:
“Va’, ‘a Madonna t’accumpagna”
Felice festa dell’Assunta

di Antimo Puca