Un’isola di oltre sessantamila abitanti – per non parlare delle presenze stagionali – può permettersi di fare a meno di un servizio essenziale come quello dell’Unità di Salute Mentale? Ad un anno dal doloroso trasferimento dei pazienti residenziali dalla SIR di “Villa Orizzonte”, dopo quasi un ventennio di eccellenza nel campo dell’assistenza e dell’integrazione sociale, e dopo il misterioso incendio di maggio all’ex Hotel Stefania, luogo scelto per l’accorpamento per esigenze di spending review, il servizio di Salute Mentale ischitano risulta di fatto smantellato: gli uffici non hanno una sede propria, il personale lavora in condizioni precarie, gli utenti del servizio diurno ricevono i pasti in un parco pubblico, mentre le condizioni dei pazienti più delicati sono state improvvisamente declassate a meno gravi, tanto da non rendere più necessaria l’esistenza di una SIR. Il piano di tagli della giunta Caldoro e della dirigenza Asl Ferraro-Iovino sembra essere stato realizzato in maniera quanto mai radicale. Eppure in data 23 giugno è scaduto un bando ufficiale per la ricerca, sul territorio isolano, di un nuovo immobile da adibire a sede di tutto il servizio. Sappiamo con sicurezza che il bando ha ricevuto alcune proposte. Perché la Asl non procede con solerzia all’apertura delle buste e alle valutazioni del caso, vista l’urgenza del problema? E, considerato che nel bando si fa riferimento anche ad un locale da destinare a SIR (struttura residenziale intermedia), cosa spinge i rappresentanti locali della Asl a dare incarico alla cooperativa di lavoratori coinvolta di trovare un immobile per creare una nuova casa-famiglia? Perché nessun dirigente ritiene doveroso dare conto in maniera ufficiale di cosa sta accadendo e quali sono le reali prospettive, posto che qualche prospettiva, seppur generale, sia stata formulata nelle stanze dei bottoni della sanità (che, purtroppo, ormai coincidono con uffici di manager e commercialisti)? Troppi interrogativi, per una vicenda che non smette di disorientare, nel silenzio delle istituzioni isolane. E’ di questi giorni l’insediamento della nuova giunta regionale guidata da De Luca: durante la recente campagna elettorale, l’allora candidato governatore ha avuto modo di conoscere i dettagli della situazione e ha dichiarato la propria volontà di approfondire e prendere misure, che ci auguriamo meno “creative” di quelle a cui abbiamo assistito fino ad oggi. La cronaca quotidiana ci mostra un territorio in cui il disagio sociale e le nuove forme di emarginazione e di alienazione vanno crescendo. Ed è percezione diffusa quella di sentirsi abbandonati dallo Stato nelle sue funzioni essenziali. Anche per questo continuiamo a chiedere che l’attenzione dell’opinione pubblica rimanga alta su questa battaglia e che le istituzioni, locali e regionali, comincino a dimostrarsi più responsabili e degne del proprio ruolo.
COMITATO SPONTANEO DI CITTADINANZA ATTIVA