Napoli – La spiaggia delle Monache, presa d’assalto il primo maggio da centinaia di persone e ridotta in condizioni critiche, è stata oggetto di un’operazione di pulizia promossa dai comitati per il “Mare Libero”. L’iniziativa ha coinvolto i bagnanti stessi, invitati a raccogliere i rifiuti abbandonati sull’arenile prima di lasciarlo.
Mario Avoletto, uno dei promotori dell’iniziativa, ha spiegato che attraverso volantini e sensibilizzazione si è ottenuta l’adesione spontanea di decine di ragazzi e famiglie. “Ci vuole davvero poco per mantenere praticabili le spiagge libere,” ha sottolineato.
Gli attivisti hanno ricordato che la pulizia delle spiagge pubbliche è compito delle autorità competenti, in particolare del Comune di Napoli e della Capitaneria di Porto. Tuttavia, secondo Avoletto, la responsabilità dovrebbe ricadere anche sui concessionari dei lidi adiacenti, che potrebbero avere un interesse a mantenere le spiagge pubbliche in condizioni degradate. Gran parte del litorale napoletano è privatizzato e a pagamento, lasciando poche opzioni a chi vuole godersi il mare gratuitamente. “La soluzione migliore sarebbe aumentare la disponibilità di spiagge libere e garantire l’accesso al mare da ogni varco possibile, compresi quelli dei lidi privati,” ha concluso Avoletto