NAPOLI. AL MANN LA MOSTRA “TESORI RITROVATI. STORIE DI CRIMINI E REPERTI TRAFUGATI”

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Restituiti alla collettività seicento reperti archeologici, oggetto di sequestro giudiziario. Sono esposti per la prima volta al pubblico nella mostra “Tesori ritrovati. Storie di crimini e reperti trafugati”, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino 30 settembre 2025. Tra questi anche tre lastre affrescate della cosiddetta Tomba del Cavaliere di Paestum (IV sec. a.C.), un tempo nella collezione privata di Maria Callas. Il percorso espositivo è a cura del Direttore Generale Musei Massimo Osanna e di Marialucia Giacco. Cinque le sezioni tematiche, ampia e diversificata la selezione dei reperti in mostra, provenienti dall’intero Mezzogiorno e databili dall’età arcaica al Medioevo. Tra i materiali esposti spiccano varie classi ceramiche, oggetti in bronzo (armi, armature, vasellame, ornamenti personali), elementi marmorei di arredo domestico di epoca romana, raffinate terrecotte figurate (VI-II secolo a.C.) e una monete greche, romane e medievali. L’esposizione, con il suo messaggio di legalità, racconta anche tante storie, curiose: come quella di una farmacia napoletana in cui un cliente saldava i propri debiti con reperti archeologici in cambio di sostanze psicotrope. O dell’archeologo francese che acquistava sculture pompeiane da un contadino per cinquantamila lire. In mostra anche una statua del I secolo d.C rimasta per decenni nel cortile di un condominio napoletano di Fuorigrotta, prima di essere sottratta da un noto criminale.