La scomparsa di Michele d’Arco all’età di 84 anni, ha toccato profondamente la comunità ischitana. Antimo Puca ne traccia il profilo ed il ricordo, ricordando l’uomo di grande umanità e di grande disponibilità al dialogo.
“Un uomo mite, buono, sempre aperto al dialogo, fortemente radicato ai valori cristiani, lontano da un certo modo di condurre il potere.
Uomo della mitezza, della tolleranza, dell’empatia, qualità che per la politica significano debolezza, e quindi virtù inutili da lasciar perdere. Sceglieva parole pacate e calibrate, le scagliava come un arciere nel nostro cuore, parole che hanno modellato il nostro Paese, parole che profumano di fraternità.
Un uomo capace di abbattere muri e costruire ponti, un uomo per e con gli altri.
Non ideologie, ma ideali. Non calcoli, ma una visione.
Non è facile trovare in un politico il distacco dal potere e dall’ambizione di sentirsi indispensabile, salvatore della patria. Ci avviamo all’elezione. Con quale spirito noi elettori guardiamo all’appuntamento? Lo spirito di Michele D’Arco invita tutti a guardare agli interessi del Paese e non alle differenze di parte. Questo comporta uno sforzo per tutti, nessuno escluso, a rinunciare alle convenienze di partito o addirittura di corrente, a superare polemiche e attriti, mettendo da parte le divisioni del quotidiano. Servirebbe la buona volontà di parlarsi e confrontarsi. Per questo serve davvero l’impegno di tutti. Ma sarebbe forse il modo più rispettoso di omaggiare Michele, così affettuosamente ricordato in queste ore.
Il Suo esempio ci ricordi sempre di costruire la speranza”.
Il ricordo di Animo Puca.