l quarto successo consecutivo vale una seria ipoteca sull’approdo in C unica. Il Messina del nuovo corso non accenna a rallentare e la netta affermazione conquistata contro il Chieti, che pure era una delle formazioni più in palla del girone, consente di consolidare il sesto posto, di portare a tre le lunghezze di margine sulla nona e di ridurre ad un punto il distacco dall’Ischia quinto. Ben otto i punti di margine sulla zona retrocessione, mentre la vetta è distante adesso appena nove lunghezze. Ma più che la classifica a confortare è la ritrovata consapevolezza nei propri mezzi di una squadra solida in ogni reparto. Il tecnico ospite De Patre ha sottolineato che il rinnovato organico giallorosso non è inferiore a quello delle capolista Teramo e Casertana e che le assenze di alcuni degli uomini più rappresentativi, come Guidone, Della Penna e Robertiello, hanno condannato un Chieti colpito ed affondato nel finale del primo tempo. I neroverdi hanno dovuto prima incassare la zampata di Bernardo, che si è sbloccato anche al San Filippo dopo l’acuto di Poggibonsi, e poi il cartellino rosso rimediato ingenuamente da Cinque per un calcione in faccia ad Ignoffo. La difesa, che pure ieri era priva di Pepe squalificato, ha incassato appena quattro reti in tutto il girone di ritorno, mentre al giro di boa erano già 24 i gol al passivo. Il centrocampo è gestito con autorità da Maiorano e Bucolo – vicino ad una strepitosa marcatura dalla distanza – ed impreziosito dalla verve di Ferreira, al decimo centro in stagione tra campionato e Coppa Italia, sull’assist illuminante di Guerriera. Il migliore in campo è stato però l’esterno sinistro Squillace, che avrebbe meritato la gioia del primo gol in giallorosso su un doppio tentativo dalla distanza. Dopo avere raccolto 19 punti nelle prime diciotto uscite (18 in tutto il girone di andata), il Messina ne ha collezionati altrettanti nelle ultime otto, dimostrando che la rivoluzione di gennaio è stata davvero provvidenziale. Anche l’attacco, sulla carta privo di un bomber prolifico, ha visto schizzare il suo rendimento, come testimoniano le 8 reti realizzate nelle ultime tre uscite al San Filippo. Il reparto beneficia poi dell’indispensabile esperienza di Corona, capace con il suo mestiere di mettere costantemente in apprensione la giovanissima retroguardia del Chieti. L’impennata sul fronte dei risultati fa rima con la crescita degli spettatori sugli spalti. Registrato il nuovo picco stagionale: secondo i dati diffusi dalla società la somma dei paganti, degli abbonati e di chi si era assicurato un mini-abbonamento ha sfondato quota 2.600. Almeno un migliaio in più i presenti rispetto alle precedenti uscite. E proprio dalla Curva Sud, dove è stato esposto un eloquente striscione (“Futuro salvaguardato o nessuno risparmiato… Comune avvisato!”), è arrivato anche un messaggio rivolto all’Amministrazione, chiamata a prendere posizione sulla futura gestione degli stadi “San Filippo” e “Celeste”. Come ormai è tradizione, Grassadonia già nel post-partita si è proiettato sul prossimo appuntamento: l’atteso anticipo televisivo con il Cosenza, protagonista insieme ai giallorossi di un avvincente testa a testa nell’ultima serie D. Il tecnico dovrà seguire la sfida dalla tribuna, al pari dello squalificato D’Aiello, ma la vastità della rosa fa pregustare ai tifosi la possibilità di una nuova impresa dopo quella dello “Zaccheria” a Foggia. da messinasportiva.it