Carenza di biancheria all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno; scende in campo la presidente del Cudas di Ischia- Comitato Unitario per la Difesa e il Diritto alla Salute – Gianna Napoleone che ha scritto al direttore sanitario dell’ospedale “A. Rizzoli”, Luigi Capuano e al Direttore generale dell’Asl Na2 Nord, Antonio D’Amore:
“Con grande sconcerto abbiamo appreso stamattina che la carenza cronica di biancheria, già in passato più volte segnalataci da parenti di pazienti costretti a sopperire con lenzuola e federe portate da casa, si è arricchita di un nuovo episodio, tanto più increscioso in quanto ha coinvolto un paziente forestiero, per il quale non vi erano lenzuola disponibili. Motivo per il quale si è stati costretti a farle arrivare dall’albergo presso il quale il turista alloggia. Una figura barbina con il protagonista di questa triste vicenda, che di certo non rappresenta una buona pubblicità né per l’ospedale del cui ordinario funzionamento Lei è responsabile né per l’isola in generale. Ed è questo l’elemento negativo in più che si aggiunge ad una carenza non diversamente inaccettabile quando a farne le spese sono i pazienti isolani. Che,talvolta, si sono dovuti far portare da casa pure il cuscino per la degenza, perché in ospedale non potevano offrire di meglio che una federa riempita di ovatta!
Egregio Dottore, quanto si è verificato oggi e si verifica con preoccupante frequenza al “Rizzoli” è inaccettabile pure in una medicheria da campo, figuriamoci nell’ospedale di un Paese normale nel 2018 e, in particolare, di un’isola che fa dell’accoglienza la sua cifra distintiva.
Per questo motivo, la invitiamo a provvedere con la massima urgenza a garantire a tutti i reparti e servizi la biancheria, i cuscini e quanto altro serva ad una accoglienza decorosa dei pazienti, prevedendo (come si fa in qualunque casa appena organizzata) qualche pezzo in più rispetto alla necessità minima, tanto più che l’ospedale lacchese ospita spesso malati in soprannumero rispetto alla sua reale capienza. E anche perché, soprattutto in quel tipo di contesto, non è infrequente che si debba procedere a cambi imprevisti, che richiedono ovviamente disponibilità di biancheria.
Non vorremmo che sul sacro fuoco di una “spending review” applicata pure all’essenziale si bruciasse
anche il decoro del nostro ospedale e quello dell’isola. Auspichiamo di non dover più registrare simili
episodi e lagnanze né da parte di turisti né di isolani, né durante la stagione turistica né d’inverno, quando a
usufruire della struttura sono soprattutto residenti. Da parte nostra, vigileremo, come sempre con il
supporto della cittadinanza, affinché l’ospedale isolano non sia ridotto ai minimi termini e penalizzato
perfino nei “fondamentali”.
La invitiamo, altresì, a porgere doverose scuse al turista protagonista suo malgrado di questa vicenda.