(c.s.) – In riferimento ad articoli e comunicati apparsi sui mass media dell’isola d’Ischia, secondo cui il governo Letta avrebbe indirettamente affermato che l’aumento del 5 % delle tariffe idriche sarebbe illegittimo, l’EVI spa ricorda che ha già ampiamente spiegato, nel recente passato, che il piccolissimo aumento a cui ci si riferisce è perfettamente legittimo, come confermato dalla magistratura amministrativa.
Si ribadisce ancora una volta che non può parlarsi di “retroattività”, perché solo durante quest’anno l’EVI è stata autorizzata ad applicare un aumento che doveva scattare nel 2010 (e che fu deliberato in data 15.3.2010 dall’organo competente, il CISI); e perciò è stata disposta una fattura di conguaglio.
Si conclude, quindi, che il riferimento all’impossibilità di varare tariffe retroattive, fatto dalla Presidenza del Consiglio, è assolutamente pacifico e che il comportamento dell’EVI non ricade in questa fattispecie.
In relazione ad un presunto interessamento del Consiglio di Stato, non risulta agli atti che tale procedimento sia in essere; risulta solo che l’Avvocatura Generale dello Stato sta valutando se sia fondata, percorribile ed opportuna la strada del ricorso alla suprema magistratura amministrativa.
Varrà la pena, ancora una volta, di ricordare che, anche dopo il recente aumento, le tariffe idriche applicate sull’isola d’Ischia sono tra le più basse d’Italia e che, in assenza di opportuni ed urgenti investimenti, la funzionalità delle reti idriche e fognarie locali si deteriorerà enormemente, con tutti gli ovvi riflessi per l’immagine di una località turistica quale è Ischia e per il comfort di residenti ed ospiti.
Da non dimenticare, inoltre, che l’EVI è impegnata ad onorare la transazione raggiunta con la Regione Campania per la fornitura idrica: un tassello importante, anche se impegnativo, di un’opera di rifondazione che investe complessivamente il CISI e l’EVI ed è rivolta a coniugare la massima efficienza con una sana gestione aziendale.