L’ASSESSORE REGIONALE AI TRASPORTI SERGIO VETRELLA CONTESTATO A ISCHIA

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L’Assessore regionale ai trasporti Sergio Vetrella giunto sull’isola d’Ischia per un incontro con i Sindaci isolani, ha lasciato la sala del Consiglio comunale di Casamicciola Terme contestato da chi si batte contro la sciagura della privatizzazione della Caremar e per un servizio di trasporto pubblico dignitoso che garantisca il diritto alla mobilità e alla continuità territoriale con la Terraferma. E non poteva essere diversamente visto che da anni gli isolani sono letteralmente mortificati nel loro diritto alla mobilità sia marittima che terrestre con collegamenti via mare sempre più esosi e a singhiozzo e con gli utenti del trasporto su gomma che spesso sulle fermate degli autobus attendono invano per ore il passaggio di un bus. Tutti gli intervenuti, compreso quello dei rappresentanti istituzionali e delle associazioni, hanno sottolineato i disastrosi disagi che residenti e turisti sono costretti quotidianamente a patire. L’Assessore Vetrella dopo un acceso botta e risposta col Capitano Umberto Maltese, è stato “stoppato” da Nicola Lamonica dell’Autmare che lo ha accusato di utilizzare toni arroganti. Vetrella, oltre ad essersi detto disponibile a ritornare sull’Isola per un nuovo confronto con i sindaci, ha confermato la linea della giunta Caldoro intenzionata a portare avanti sino in fondo lo scellerato processo di privatizzazione della Caremar. Una scelta politica che rappresenterà una sciagura per il diritto alla mobilità degli isolani e dei turisti. Dopo il duro intervento dell’Assessore di Casamicciola Nunzia Piro, Domenico Savio, Consigliere comunale di Forio, sul versante trasporti ha attaccato senza mezzi termini l’Assessore Vetrella e la Giunta Caldoro. “Sull’isola d’Ischia – ha affermato Domenico Savio – abbiamo un trasporto automobilistico vergognoso, schifoso. Già altre volte lei, assessore, è venuto sull’Isola a garantire un miglioramento, ma non è cambiato mai nulla. E’ una vergogna. La Regione Campania, porta tutta la responsabilità, in quanto giunta e lei in quanto assessore, di questo disastro che c’è nei trasporti marittimi e terrestri. Noi ci auguriamo che ci sia un intervento serio ed autorevole sul tema della continuità territoriale dell’isola d’Ischia. Perché per un’Isola che non ha ancora un trasporto marittimo e terrestre adeguato, non c’è possibilità di sviluppo, sociale, economico e civile. Non c’è la possibilità di una vita sociale dignitosa e ne portate tutta la responsabilità. Chiediamo rispetto assessore – ha tuonato Savio -, lo chiediamo a lei, a Caldoro e all’intera amministrazione regionale. Non ne possiamo più. La manifestazione di sabato scorso è stato solo l’inizio di una lotta di civiltà e di diritti sociali che le popolazioni dell’isola d’Ischia continueranno a rivendicare con forza. Io sono consigliere comunale di Forio, un comune che ha approvato più di una delibera contro la privatizzazione della Caremar. Noi per poter avere un servizio veramente dignitoso, come l’abbiamo avuto dal 1975 sino a qualche anno fa, c’è bisogno di una compagnia di armamento pubblico. Anche se lo Stato deve metterci dei soldi. I costi dei trasporti, della sanità e della scuola devono ricadere sulla fiscalità dello Stato, Assessore, e penso che questo lei lo sappia. E perché non lo si fa? Probabilmente lei dopo mi risponderà che ciò è determinato dai tagli del governo. Ma i tagli del governo sono i tagli della casta, della sua casta alla regione Campania e al governo. Noi cittadini – ha concluso il Segretario generale del PCIML – che paghiamo le tasse e che lavoriamo, rivendichiamo i diritti costituzionali che ci state ancora una volta negando, assessore”. Volendo utilizzare un termine pugilistico, potremmo dire che con il suo intervento Savio ha messo definitivamente KO Sergio Vetrella già provato dai duri “colpi” subiti dagli interventi precedenti. E se Caldoro e amici sono intenzionati a portare avanti la scellerata privatizzazione della Caremar, sull’isola d’Ischia non si ferma la battaglia per la sopravvivenza dell’armamento pubblico contro la cui soppressione la settimana scorsa sono scesi in piazza migliaia di cittadini.