LA SCOMPARSA DI DON PASQUALE SFERRATORE, LA STORIA DI UN PRETE RIMASTO UOMO

0
341

Le campane delle chiese dell’isola hanno annunciato, nel primo pomeriggio, la scomparsa di don Pasquale Sferratore: l’energico parroco di Monterone, avrebbe compiuto 88 anni il prossimo 7 dicembre (era nato nella vigilia della festa dell’Immacolata Concezione). Ordinato sacerdote il 14 luglio 1957, don Pasquale è sempre stato un sacerdote “fuori dalle righe” sempre vicino al suo popolo, che ha saputo indirizzare, strigliare quando ci voleva, ed accarezzare fraternamente. In questi intensi 63 anni di vita sacerdotale, don Pasquale non ha disdegnato di “sporcarsi le mani” con i lavori più duri, nell’edilizia – quando si è trattato ad esempio di erigere la sua Chiesina delle Rose – e nell’agricoltura, da buon contadino verace. E ne portava fiero i segni.

E’ stata l’anima che ha portato avanti la devozione alla Madonna nella chiesa di Santa Maria al Monte, partecipando – fin quando ha potuto – alla maratona insieme ai suoi parrocchiani ed atleti.

Nella zona di S.Antuono a Piellero, non è mai mancato alla benedizione degli animali, nel pomeriggio del 17 gennaio.

Grande animatore della manifestazione della Corsa dell’Angelo, nel giorno di Pasqua, nel centralissimo corso Francesco Regine a Forio; la sua voce che intonava il “Regina Coeli” si distingueva tra mille e mille!

Non potè frenarsi quel pomeriggio del 5 maggio 2002 nel piazzale del Soccorso, quando tra gli 8 mila e passa giovani, accolse Papa Giovanni Paolo II: tra le note delle canzoni eseguite per salutare il pontefice, si distinse il suo energico “Viva il Papa!” gridato al primo microfono che si trovò dinanzi.

E per anni ha animato la rubrica “Il vangelo della domenica” sui teleschermi di Teleischia: non una semplice catechesi, ma una vera e propria lezione di vita, farcita dalle tante esibizioni “a cappella” che arricchivano le trasmissioni, pescate dal repertorio classico napoletano e dalla lirica.

Energico, spontaneo, schietto, sincero, chiaro, don Pasquale Sferratore ha catturato la simpatia, la stima ed il rispetto di tante persone che lo seguivano in tv…e guai, quando saltava un appuntamento una settimana. Decine le telefonate in redazione di persone dalla terraferma che ne chiedevano notizie se no addirittura il recapito telefonico.

Noi non possiamo che ricordarlo così…sono tanti gli aneddoti, le parole che affollano la mente di ognuno…

Vogliamo solo chiudere con l’inno alla vita che don Pasquale ha sempre utilizzato, in questi mesi di pandemia, quando terminava le sue rubriche settimanali con l’esortazione, anche questa presa in prestito dalla lirica, per superare con ottimismo questa dura fase:

All’alba, vincerò!”

Grazie don Pasquale per tutte le cose belle che ci hai fatto vivere..

Amedeo Romano