LA RI-COSTITUZIONE, LA NUOVA COSTITUZIONE ITALIANA PENSATA DAGLI UNDER 25. DI FRANCO BORGOGNA

La uova Costituzione italiana pensata da giovani under 25.

Ogni anno, a Milano, si svolge Civil Week, manifestazione che promuove il senso civico. Siamo alla
quinta edizione, iniziata il 10 gennaio e che celebrerà ,dal 9 al 12 maggio, il gran finale,fatto
di eventi, dibattiti e altre iniziative di cittadinanza attiva. La più bella delle iniziative dell’edizione 2024, è
la proposta, ad opera di giovani under 25, di una nuova Costituzione da approvare ipoteticamente per il 2050. Sembra un’utopia ma è, invece, coinvolgente, come la più concreta e realistica delle proposte. Per
adesso, dai vari gruppi e associazioni di giovani e del terzo settore, è arrivato il suggerimento per i primi
21 articoli della Ri-Costituente ( Nuova Assemblea Costituente Italiana). Per la verità, la manifestazione
parte proprio dal riconoscimento del valore e dei meriti dei padri costituenti, di cui saranno approfonditi
vita, etica ed impegno. A coordinare questa elaborazione costituzionale è Francesca Paini, nominata
Cavaliere della Repubblica dal Presidente Mattarella . Paini è convinta che nel 1946 i padri fondatori
ricorsero ad una straordinaria capacità creativa e di coesione e che, per il futuro, i giovani devono fare
altrettanto. Mi ha però colpito la considerazione della Paini che noi adulti o anziani commettiamo un
errore clamoroso quando diciamo ai giovani: “ Vi abbiamo sottratto il futuro”. Per Paini, quello che
sembra un onesto riconoscimento di responsabilità è, al contrario, un atto di superbia, in quanto
presuppone che pensiamo di dover essere noi a costruire il futuro dei giovani. No! Così come i padri
costituenti furono capaci, con la loro creatività, applicazione, studio, di elaborare una delle migliori
Costituzioni al mondo, allo stesso modo devono essere i giovani, autonomamente, a ridisegnare una
Costituzione che sia capace di interpretare e regolare l’Italia futura. Riporto qualche esempio, qualche
articolo elaborato dai giovani: – Il diritto di voto è garantito a partire dai 16 anni. – Lo Stato garantisce
protezione dai rischi dell’iperconnessione digitale. – Si vieta l’uso di macchine e intelligenza artificiale per
emettere sentenza. Ecco, quest’ultimo articolo, che sembra una boutade, è particolarmente indicativo dei
nuovi problemi che la società deve affrontare, di fronte ai quali l’attuale Costituzione appare non più
sufficiente, non più al passo coi tempi. Non è un caso che non ci saranno relatori anziani, esperti di
settore, ma saranno protagonisti gli stessi giovani, che potranno essere ascoltati anche da anziani ed
esperti. Viene affermato, con forza, il “ diritto a formarsi”. A Milano vivono molti dei nostri giovani
ischitani migliori che, per ragione di studio o di lavoro, sono emigrati in questa città, che confina con
l’Europa in senso fisico-geografico e in senso metaforico, in quanto realtà urbana evoluta. Spero che molti
di essi, universitari brillanti, professionisti affermati, dirigenti o quadri di importanti imprese pubbliche o
private, vadano a Civil Week. E spero che ci vada qualche giovane anch eda Ischia, per un’esperienza
eccezionale. E spero, infine, per noi che restiamo nell’isola, di riuscire, in qualche modo, a imitare
quell’esperienza. Spero che i giovani rimasti nell’isola si prendano per mano le sorti future; che gli
anziani, gli esperti, sappiano ascoltarli senza sottrarre loro spazi, speranze, spinte creative e cambi di
paradigmi. A patto che i giovani capiscano che si trovano a giocare una partita di un gioco collettivo, non
individuale. Perché il corollario indispensabile ad un credibile progetto futuro è la coesione sociale, uno
sviluppo che sia anche progresso, una società equilibrata e giusta, nella quale tutti abbiano le stesse
opportunità di partenza. Ma Civil Week non è l’unica via virtuosa che porta ad una nuova Costituzione,
elaborata dai giovani. Segnalo che il Presidente Mattarella ha incontrato, in questi giorni, un gruppo di
giovani “ creator” e youtuber, per un dialogo sulla Costituzione che, secondo Mattarella, disegna l’Italia
come una Repubblica una e indivisibile, non una somma di piccole Repubbliche. Segnalo che
all’Auditorium Rai di Napoli, in questi giorni e in alcune giornate di aprile, i giovani di varie scuole
incontrano scrittori, artisti, intellettuali per ragionare su quattro articoli della Costituzione, sotto l’egida
dell’Ufficio Scolastico Regionale, in partenariato con la Rai, in occasione dei 75 anni dalla nascita della
Carta Costituzionale. I quattro temi costituzionali sono: Lavoro, Ambiente, Uguaglianza, Ripudio della
guerra. Ed è qui che si riesce a coinvolgere i giovani, su questi temi fondamentali del vivere quotidiano.
Altro che fumose formule politiche, impalcature e architetture istituzionali, presunte pianificazioni
urbanistiche ed economiche che crollano ad ogni soffio di eventi estremi ed imprevedibili. I giovani
hanno bisogno di “ visioni”, ideali, sogni e, perchè no, di “ utopie”. Non sarà realizzabile “ l’imagination
au pouvoir”, motto sessantottesco ideato dal filosofo Herbert Marcuse, ma quantomeno lasciamoli
sognare i nostri giovani. Perché, a volte, anche i sogni si avverano. Nel bellissimo testo canoro di Roberto
Vecchioni “ Sogna ragazzo sogna” c’è un verso che dice: “ Chiudi gli occhi, ragazzo, e credi solo a quel
che vedi dentro”.

Franco Borgogna

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