LA RAND…ELLATA DI AUGUSTO COPPOLA

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VI SCRIVO ANCORA UNA VOLTA SU UN PROBLEMA SUL QUALE NESSUNO HA APERTO BOCCA! E NON POSSO ACCETTARE QUESTA RETICENZA! IN UN INTERO PAESE SONO L’UNICO A SCRIVERE?! BAH!!! Relativamente alla condanna inflitta al dott. Rando, dirigente di un settore delicatissimo del Comune di Forio. La Condanna è a otto mesi di reclusione e un anno di interdizione dai pubblici uffici, con i benefici della sospensione. Mettiamola così, Il Comune di Forio, negli ultimi decenni fa fatto e disfatto tante cose, a volte prostrandosi a questa “Eccellenza”. Ora la condanna, su “fattarelli” (l’amico Raia), a mio avviso, quasi irrilevanti, rispetto a quello che racchiudono i miei pensieri, ma vedremo ancora altro…. Ebbene, il dott. Rando, non può più occupare quel posto di dirigente, assolutamente no!!! È PER ALTRE “REGOLE”, NELLE STESSE CONDIZIONI DI DE MAGISTRIS. Lo prevede il D.Lgs. 8 aprile 2013, n. 39 pubblicato in Gazzetta Ufficiale 19 aprile 2013, n. 92, relativo alla “inconferibilità di incarichi in caso di condanna per reati contro la pubblica amministrazione”. Questo stabilisce che i condannati per delitti contro la Pubblica Amministrazione, anche in via non definitiva, non possono ricoprire incarichi pubblici… DEVE ESSERE SOSPESO! Anche se la pena è sospesa! Ora è tutto nelle mani del Sindaco e del responsabile della prevenzione della corruzione individuabile nella persona della segretaria comunale. Già disattenta su Rando in altre occasioni (RUP del PUC)… saranno fatti suoi….!

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) con orientamento n. 54/2014 ha precisato che «non rileva ai fini dell’inconferibilità di incarichi in caso di condanna, anche non definitiva, per reati contro la pubblica amministrazione, ex art. 3 del d.lgs. n. 39/2013, la concessione della sospensione condizionale della pena (Corte Cost., 31 marzo 1994, n. 118; Corte Cost., 3 giugno 1999, n. 206)» Cosa si aspetta per intervenire? RISPETTATE LE REGOLE!

Anticorruzione: stop a dirigenti pubblici condannati per reati contro Pa
Decreto legislativo 08.04.2013 n° 39 , G.U. 19.04.2013
I condannati per delitti contro la Pubblica Amministrazione, anche in via non definitiva, non potranno ricoprire incarichi pubblici per 5 anni.

E’ quanto prevede il D.Lgs. 8 aprile 2013, n. 39 pubblicato in Gazzetta Ufficiale 19 aprile 2013, n. 92.

In particolare, a coloro che siano stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale, non possono essere attribuiti:

· gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali;

· gli incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale;

· gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, comunque denominati, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello nazionale, regionale e locale;

· gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico, di livello nazionale, regionale e locale;

· gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo nelle aziende sanitarie locali del servizio sanitario nazionale.

 

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