Un cittadino di Barano, residente a Piedimonte ci ha inviato una email nella quale sottolinea i disagi che vivono i residenti del tratto di strada Regina Elena, meglio conosciuta come canalone.
Questo il testo della lettera:
“ Voglio ricollegarmi – con dispiacere ed immensa solidarietà – al discorso fatto dal nonno e dal papà della bimba che una decina di giorni fa è caduta su un marciapiedi dissestato mentre si recava a scuola. Leggendo il loro disappunto, ho appreso con stupore che il fatto sia avvenuto in un comune dell’Africa Centrale…Devo dire che anche noi di Piedimonte, Barano d’Ischia – Comune dell’Africa settentrionale – ancora non siamo stati beneficiari di alcun aiuto umanitario, versando ancora in condizioni disastrate e disastrose. Devo dire che se inizialmente vivere da selvaggi poteva avere un suo gusto accattivante, alla lunga ci siamo davvero stufati!!! Sono trascorsi ormai quasi trent’anni, da quando con la mia famiglia abbiamo lasciato la civiltà per raggiungere questi luoghi incontaminati. …e da allora nulla, NULLA, è mai cambiato, e se qualche passo indietro poteva essere fatto, devo dire che siamo tornati al punto di partenza.
Quella che magari per lo stradario, per un tratto, viene chiamata “Via Regina Elena”, è conosciuta ai più come “Cavone Martoccio, Bosco Martino, Canalone, Rio Corbore”, chiamatela come volete, a me viene solo da definirla CLOACA A CIELO APERTO!!! Cos’altro può dirsi, come si può definire questo scempio?!?!
E forse i reperti fotografici che pubblico, neanche possono rendere l’idea di ciò che si vive quaggiù!
“Venite a farvi un giro nel cavone” nel pieno del diluvio universale, quando tra una goccia e l’altra non si riesce a distinguere cosa si ha davanti; quando attraversare lo “uadi” colmo d’acqua putrida e schifosa, diventa un’impresa degna delle gesta eroiche di Indiana Jones.
“Venite e a farvi un giro nel cavone” quando sotto una pioggia battente, di sera, al ritorno da lavoro, da una cena, temi di essere trasportata via dal corso d’acqua che ormai, in perfetto stillicidio, sta deteriorando il margine della strada, e allora devi per forza lasciare la macchina nei pressi del Cimitero di Piedimonte e trasformarti: ombrello, K-way, scarpe col tacco in mano, galosce ai piedi e torcia illuminante per dare luce all’inferno!
“Venite a farvi un giro nel cavone” in piena estate, quando il sole cocente del Sahara rende questa strada un forno e l’acqua stagnante del canalone diventa pari agli effluvi da aerosol, con effetti devastanti per l’uomo ed il territorio circostante;
“Venite a farvi un giro nel cavone” in primavera, quando la natura, viva e rigogliosa, dà sfogo alla sua creatività in ogni angolo tanto che pensi che dalle liane che pendono da chissà dove, sbuchi all’improvviso Tarzan!
Se penso che con un po’ di bonifica, buona volontà, si potrebbero apportare a questi luoghi i miglioramenti che ognuno di noi si aspetta, che ognuno di noi auspica…da sempre! Se penso che già da soli, basterebbero i fior di quattrini che da decenni mio padre versa nelle casse del comune, per dare nuovo lustro a questa zona abbandonata, degradata e fatiscente.In fondo, io cittadino assolvo pienamente e totalmente ai miei doveri/obblighi, in primis, quello contributivo, e allora tu Stato, tu Amministrazione Comunale, dovete fare di tutto, *DI TUTTO* per tutelarmi, proteggermi, affinché io stia tranquilla e non abbia da soffrire alcuna forma di nocumento, fisico e soprattutto mentale!
In tutto questo, un caloroso ringraziamento va al consigliere Mario di Meglio, al Sig. Salvatore della “Barano MultiServizi” e a tutto il suo staff, che non ci hanno mai abbandonati venendo a pulire la strada dalle erbacce con il sole e con la pioggia, dando almeno un minimo di decoro a questo scempio!
E intanto…è di nuovo allerta meteo!!!
