(Adnkronos) –
Sono 13 gli ostaggi che verranno rilasciati da Hamas oggi, domenica 26 novembre 2023, secondo la lista che i miliziani hanno consegnato alle autorità israeliane. Lo scrive il sito di Ynet citando funzionari israeliani, aggiungendo che nell’elenco sono contenuti anche nomi di cittadini americani. Tra gli ostaggi che verranno rilasciati c’è Abigail Mor Idan, una bambina di tre anni rimasta orfana dopo l’assalto di Hamas lo scorso 7 ottobre.
Secondo le fonti citate da Ynet, nel rilascio di oggi Hamas non violerà l’accordo raggiunto con Israele, ovvero non separerà i familiari come ha fatto ieri quando ha liberato una ragazza di 13 anni, ma non la madre. La maggior parte di coloro che saranno rilasciati oggi provengono da una stessa comunità, come è successo anche il primo giorno della tregua con gli ostaggi del kibbutz di Nir-Oz e ieri con quelli del kibbutz Be’eri. Israele ha informato le famiglie i cui cari figurano sulla lista consegnata.
Sarà il terzo giorno di una tregua di quattro giorni. Finora 24 ostaggi, tra cui 13 civili israeliani e 11 cittadini stranieri,sono stati liberati venerdì, seguiti da altri 17, 13 israeliani e quattro cittadini tailandesi, sabato. Il Qatar, che ha mediato tra Israele e Hamas, ha detto di sperare che la tregua possa essere ulteriormente estesa con il rilascio di altri rapiti.
Hamas ha intanto annunciato l’intenzione di rilasciare tutti gli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza, oltre 200, in cambio della scarcerazione di tutti i detenuti palestinesi dalle carceri israeliane. Lo ha dichiarato ad al-Jazeera Ghazi Hammad, spiegando che Hamas sta lavorando per estendere la tregua. ”La nostra priorità è quella di fermare l’aggressione contro il nostro popolo. Vogliamo fermare il genocidio a Gaza”, ha aggiunto.
Anche il Qatar spera nell’estensione della tregua e sta lavorando con l’Egitto, con gli Stati Uniti e con le parti in conflitto per garantire l’arrivo di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed Al-Ansari intervistato dalla Cnn. Questa mattina una delegazione del Qatar è arrivata nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah con l’Egitto. E’ la prima volta, dall’inizio della guerra tra Hamas e Israele e dall’entrata in vigore della tregua, che funzionari del Qatar entrano nell’enclave palestinese. Della delegazione fanno parte Luluwa Al Khater, viceministro degli Affari esteri del Qatar, e il vice dell’ambasciatore Al-Amadi, Khaled Al-Hardan.
Israele ha accusato Hamas ha violato i termini dell’accordo rilasciando una bambina senza la madre. Si tratta della 13enne Hila Rotem-Shoshani, con la madre Raya che resta nelle mani dei rapitori. La bambina è stata accolta nelle scorse ore dallo zio. ”Hila sta tornando a casa senza sua madre Raya, che rimane prigioniera. Hamas ha gravemente violato l’accordo e ha separato madre e figlia”, si legge in una nota delle autorità israeliane rilanciata dal sito di notizie Walla.
Hamas tuttavia si difende spiegando di non aver trovato la donna. ”Non abbiamo trovato Raya”, spiegano i miliziani. Sempre sulla necessità di tenere le famiglie unite, in base al criterio di “divieto di separazione familiare”, Hamas ha spiegato che non è stato trovato nemmeno Itai Regev, il fratello diciottenne di Mia Regev, rilasciata ferita.
L’emittente N12 spiega che, per evitare una violazione dell’accordo, Hamas si è offerto di rilasciare donne anziane invece della ragazza e dell’infermiera, ma Israele ha optato per queste ultime.
Alla fine della tregua di quattro giorni concordata con Hamas, i militari delle Forze di difesa israeliane (Idf) riprenderanno a combattere ”con determinazione”, ha tuttavia dichiarato il capo di stato maggiore dell’Idf, il tenente Herzi Halevi. ”L’Idf e i suoi soldati combattono ferocemente per proteggere la vita del nostro popolo. Abbiamo creato le condizioni per il rilascio del primo gruppo di bambini e madri in ostaggio durante questa pausa” nei combattimenti, ha dichiarato Halevi. “Quando il quadro sarà completato, torneremo alle nostre operazioni con determinazione, per il continuo rilascio degli ostaggi e il completo smantellamento di Hamas”, ha aggiunto
Hamas ha confermato l’uccisione di quattro suoi comandanti nella Striscia di Gaza da parte delle forze armate israeliane, compreso il comandante della Brigata di Gaza nord Ahmad al-Ghandour. Oltre a lui, Hamas ha spiegato che sono stati uccisi Ayman Siam, il capo del gruppo di lancio missilistico del grippo, Wael Rajab e Raafat Salman. L’Idf aveva riferito di aver colpito Siam e Ghandour, ma non aveva parlato della loro morte.
Cinque palestinesi sono stati uccisi negli scontri a fuoco con le forze dell’Idf avvenuti nella notte nel campo profughi di Jenin. Lo ha annunciato il portavoce dell’Idf, aggiungendo che 21 persone ricercate sono state arrestate durante le operazioni. Finora, dall’inizio della guerra lo scorso 7 ottobre, in tutta la Cisgiordania sono state arrestate circa 2.000 persone ricercate, di cui circa 1.100 membri di Hamas.
Gli ostaggi rilasciati sabato sono otto bambini e cinque donne, tra cui quattro mamme. Erano stati rapiti nel kibbutz Be’eri. Tra loro anche Emily Hand, la bambina di nove anni israelo-irlandese la cui storia aveva tenuto con il fiato sospeso. Inizialmente le autorità israeliane avevano comunicato al padre, Thomas Hannd, che la bambina era stata uccisa lo stesso 7 ottobre durante dall’assalto di Hamas al kibbutz. Successivamente l’intelligence di Israele aveva avuto prove dalla Striscia di Gaza che la bambina era ancora viva.
La liberazione è arrivata dopo ore di tensione dopo un rinvio deciso da Hamas che ha accusato Israele di aver violato l’accordo della tregua relativo all’ingresso di camion umanitari nel nord della Striscia di Gaza. Si tratta di Shoshan Haran, 67 anni, sua figlia Adi Shoham, 38 anni, e suoi nipoti, Naveh e Yahel, rispettivamente di otto e tre anni. Sono state liberate anche Shiri Weiss, 53 anni, e sua figlia Noga, 18 anni, Sharon Avigdori, 52 anni, e suo figlio Noam, 12 anni, e i fratelli Noam e Alma Or, rispettivamente di 17 e 13 anni. Sono state rilasciate anche Maya Regev, 21 anni e Hila Rotem, 12, oltre a Emily Hand, nove anni.
“Emily è tornata da noi. Non troviamo le parole per descrivere le nostre emozioni dopo 50 giorni impegnativi e complicati”, ha detto in una nota la famiglia di Emily Hand. “Siamo felicissimi di riabbracciare Emily, ma allo stesso tempo ricordiamo tutti gli ostaggi che devono ancora tornare. Continueremo a fare tutto ciò che è in nostro potere per riportarli a casa”, prosegue la nota della famiglia della bambina, che ha compiuto nove anni mentre era in ostaggio e che ha doppia cittadinanza israeliana e irlandese.