“Io credo che la decisione della Amministrazione Comunale di occupare la Spiaggia San Pietro di Ischia con una strada contrasti con lo spirito della Costituzione”: lo scrive l’avvocato Luciano Venia, ex vice sindaco di Ischia in una nota di commento ai lavori in corso per la realizzazione della passeggiata che colleghi la riva destra del porto di ischia con la spiaggia di San Pietro. Lavori che stanno suscitando commenti e giudizi negativi da parte di cittadini della zona e dei bagnanti fruitori della spiaggia libera.
L’articolo 9 della Carta Costituzionale – annota ancora Venia – afferma che “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.”
Dopo una lunga e dettagliata disamina della peculiarità del paesaggio e della necessità che la pubblica amministrazione avrebbe dovuto osservare, ascoltando anzitempo i cittadini prima di adottare il progetto in fase di esecuzione, Luciano Venia dice “Si a una strada panoramica che raccordata alla riva del Porto in pietra lavica e con aree di sosta panoramica ovvero di belvedere con sedili ed essenze arboree tipiche”, ipotizzando dove tecnicamente possibile, salire in quota dall’area del cantiere “lungo la parte finale del promontorio San Pietro al fine di creare emozioni e rinnovata bellezza e recuperare il paesaggio”.
Per questo motivo, l’avvocato Venia invita il sindaco di Ischia a fermarsi con i lavori in corso, e “ripensare insieme alla Comunità il destino di una delle aree ambientali più preziose al Mondo”.
Di seguito il testo della nota dell’avvocato Venia:
DIFENDIAMO LA SPIAGGIA E IL SITO DI SAN PIETRO
SI A UN SENTIERO DELLA BELLEZZA IN PIETRA
CARATTERISTICA E CAMMINAMENTO IN QUOTA PER POI
SCENDERE A VIA REGINA ELENA E VIA BUONOCORE
ATTRAVERSO STRADE ESISTENTI PREVIO CONFRONTO CON
I PRIVATI. LA SPIAGGIA SAN PIETRO E’ IL LUOGO CHE HA
ISPIRATO L’OPERA PITTORICA L’ISOLA DEI MORTI DI
BOCKLIN. INVITO A FERMARE LA MODIFICA DELLO STATO
DEI LUOGHI E A MODIFICARE LE DECISIONI
dell’Avv. Luciano Venia
Difendere la Natura in tutte le sue dimensioni e manifestazioni è un
imperativo categorico sostenuto dalla logica e dalla esperienza. La
storia recente di Ischia con i suoi traumi multipli e in particolare con le
due frane-alluvioni e il terremoto del 2017 impongono l’adozione del
Principio di precauzione in ogni attività sul territorio e in particolare
nella gestione e nel consumo di suolo. Ischia non ha bisogno di
sviluppo, bensì di tutela e valorizzazione poiché le bellezze fisiche
rappresentano già un complesso disponibile di beni ad altissimo valore
culturale e ambientale senza pari nel Mediterraneo; e la fase di
sviluppo strutturale è già avvenuta fino agli anni ottanta del secolo
scorso con grandi e bastevoli trasformazioni. Ecco perchè siamo
contrari ad ogni ulteriore getto di cemento o alla posa di ferro,
materiali o e pietre a mare e a terra che modifichino l’aspetto dei siti
quando invece sia possibile realizzare una alternativa. Ogni luogo
naturale vive di vita propria in un legame di sistema con le decine di
crateri del vulcano Ischia; ed è un errore e talora un sacrilegio usare
materiali artificiali o altrove reperiti per utilizzarli in iniziative di
modifica dello stato dei luoghi.
Ogni intervento deve suscitare una vigile attenzione della Comunità e
degli enti preposti per competenza alla tutela trattandosi di beni
comuni e di valori non replicabili. Penso alle competenze di Città
Metropolitana dopo la legge 56/2014, Regione Campania dopo la
modifica del Titolo V della Carta Fondamentale, Demanio etc.
L’articolo 9 della Carta Costituzionale afferma che “La Repubblica
tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse
delle future generazioni.”
Io credo che la decisione della Amministrazione Comunale di occupare
la Spiaggia San Pietro di Ischia con una strada contrasti con lo spirito
di questa norma.
La Costituzione ci chiede di rispettare nel nostro agire le nuove
generazioni alle quali non possiamo e non dobbiamo togliere natura e
paesaggio. Inoltre la biodiversità censita nel sito della spiaggia dalle
specie ittiche alle colonie di conigli filmate,la possibilità che altre
specie dagli uccelli alle tartarughe vi nidifichino o vi si stanzino
impongono misure di prevenzione. Questo ecosistema San Pietro va
salvato, recuperato, protetto e valorizzato. Se avessimo avuto la
possibilità di contribuire a un dibattito e ad una consultazione pure
contemplate dalla legge ma pare non avvenute, prima che la Giunta e il
Consiglio formalizzassero le decisioni di intervento in zona, avremmo
espresso questa idea progettuale:
“Si a una strada panoramica che raccordata alla riva del Porto in pietra
lavica e con aree di sosta panoramica ovvero di belvedere con sedili ed
essenze arboree tipiche, dalla cosiddetta area del cantiere possa
appena tecnicamente possibile salire in quota con sbalzi e percorsi
lungo la parte finale del promontorio San Pietro al fine di creare
emozioni e rinnovata bellezza; e recuperare il paesaggio, bene
pubblico antecedente a ogni uso privato per valore e tutela ex art. 41
della Costituzione (L’iniziativa economica privata è libera. Non può
svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno
alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività
economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a
fini sociali e ambientali). Indi tentare di recuperare nei modi di legge
una o piu’ delle 4 strade già esistenti sulla Collina per realizzare una o
più discese: e cioè una sulla Via Regina Elena (esiste ancora o è stata
“privatizzata”?) e l’altra di discesa sulla strada asfaltata che conduce a
via Francesco Buonocore e si apre tra il Parco Punta Verde e il Bar
storico fondato dalla famiglia di Antonio e Michele Barile oggi con
diversa gestione. Naturalmente impiegando i mezzi e gli strumenti
giuridici e costituzionali che l’ordinamento prevede.
Il sito della Spiaggia di San Pietro ha un valore ambientale immenso
ed è patrimonio dei cittadini, ma ha anche un valore economico
ingentissimo. E questo basterebbe. Ma vi è un elemento ulteriore che
precede tutti gli altri, il sito di San Pietro, la costa e la spiaggia con gli
scogli sono secondo due studiosi il Luogo che avrebbe ispirato una
delle più famose opere pittoriche di tutti i tempi, “L’isola dei morti” di
Bocklin (Die Toteninsel).
Questo è il nome di cinque dipinti del pittore svizzero Arnold Böcklin, realizzati tra il
1880 e il 1886 e conservati a Basilea , New York, e Berlino Lipsia. La quarta versione
andò perduta.
Questa opera sarebbe la riproduzione unita alla immaginazione e alla creazione del
Pittore proprio della nostra Spiaggia San Pietro.
Ecco perchè avremmo detto NO e diciamo fortemente NO a una strada sulla
spiaggia. L’immagine della quinta versione del dipinto “L’isola dei morti” è
straordinaria ed emozionante. Non possiamo cancellare o modificare quel sito
anche se con opere parziali. Basti dire che quest’opera pittorica è uno dei valori
culturali universali più noti e significativi; e dunque i Luoghi che sono stati
immortalati, la costa di San Pietro, vanno protetti, valorizzati e preservati
integralmente. Avremmo detto SI e diciamo SI invece a una strada
caratteristica, un Sentiero della Bellezza realizzato anche salendo in
quota e realizzando dei Belvedere illuminati di sera per il riposo e la
contemplazione, come si fece negli anni trenta del novecento sulla
strada litoranea per restituire e offrire una veduta favolosa
recuperando l’intero paesaggio che le vicissitudini storiche dei luoghi
hanno comportato.
In definitiva invitiamo il Sindaco di Ischia a fermarsi, a riflettere
avendo egli colto lo Spirito di Amore per la Terra che ci muove e con
queste valutazioni ripensare insieme alla Comunità il Destino di una
delle aree ambientali più preziose al Mondo. Creare un Sentiero della
Bellezza su uno dei laghi vulcanici più originali al mondo, il Porto
d’Ischia. Il nostro Porto. La nostra Spiaggia San Pietro. La nostra
Ischia. Anche un grido può provocare una valanga !
Avv. Luciano Venia