ISCHIA, UN’ISOLA CHE ASPETTA LA “RISURREZIONE” DELLA CLASSE POLITICA! DI ANTIMO PUCA

Ischia ha bisogno come non mai di “passare oltre” e di “resurrezione”. Ha bisogno di “passare oltre” la troppo lunga fase che ha riproposto la ricerca del profitto come unico motore economico e sociale, portando l’isola sull’orlo. Appare chiaro che, al punto cui siamo giunti, ci può salvare solo una “Resurrezione” della politica, oggi però grande assente. Infatti una globalizzazione senza regole e l’inadeguatezza del vecchio ordine l’hanno separata dal potere, privandola della possibilità di agire e di conseguenza della capacità di selezionare una classe dirigente adeguata a fronteggiare una crisi gravissima, che non è affatto come le altre crisi del passato ma tanto grave e sistemica da mettere in discussione il destino dell’isola e di molti.

(Antimo Puca)

L’isola è messa a rischio anche dal cambiamento climatico in atto che accentua tutte le grandi contraddizioni del nostro tempo, a partire dalle diseguaglianze territoriali e sociali tornate a livelli insostenibili. Purtroppo dobbiamo chiederci se la crisi della politica stia giungendo o sia già giunta ad un punto di non ritorno. Il vuoto politico è troppo grande. Perché è grande la mancanza di cultura politica. Di blocchi sociali e di organizzazioni di massa, in grado di pesare nello scenario isolano Siamo alla vigilia di un appuntamento decisivo. Il voto per il parlamento europeo ci pone davanti ad un bivio: continuiamo sulla strada tracciata dal Recovery Plan, di una effettiva integrazione fiscale e politica, o torniamo indietro con la vittoria definitiva dei nazionalismi che condannerebbe gli stati europei all’impotenza in un mondo nel quale contano solo le potenze continentali? Qualcuno arriva all’appuntamento, che precede di pochi mesi quello altrettanto decisivo per le sorti della democrazia occidentale delle presidenziali negli Stati Uniti d’America, senza un progetto politico all’altezza della fase. Tutto pare ridursi al solito balletto delle candidature. Serve ben altro. Non un semplice programma ma soprattutto un nuovo Pensiero adeguato alla fase. Un Pensiero politico credibile di fronte alle grandi sfide della modernità, ai problemi irrisolti del Paese che minacciano il suo sistema democratico, il suo livello di vita. Senza un Pensiero di questo spessore non si ricostruiscono alleanze politiche e sociali solide ma continueranno a contare le spinte individuali delle troppe aspiranti prime donne e di personaggi in cerca di autore. In attesa della resurrezione della politica proviamo a resuscitare le coscienze, il senso di comunità o semplicemente il buon senso.

di Antimo Puca

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