ICarabinieri della compagnia di Ischia guidati dal capitano Andrea Centrella hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare, emessa dal Gip di Napoli, a carico di Lucio Pilato 50 anni titolare di un negozio di elettrodomestici e di rivendita di telefonia mobile sito ad Ischia in via Alfredo De luca. Il commerciante è accusato di falsità materiale commessa da privato, contraffazione delle impronte di pubblica autenticazione o certificazione e di truffa. Le indagini dei militari dell’Arma sono iniziate nel marzo 2016 dopo la nota di una società assicurativa la “Assurant solutions Italia srl” , che per conto della società “Telecom Italia Spa”, amministra un programma di servizi, denominato “Sempre Sicuro”, che garantisce ai clienti che lo sottoscrivono di ricevere un telefono nuovo e/o rigenerato nell’eventualità di danno accidentale, malfunzionamento o furto che chiedeva all’autorità giudiziaria di verificare 24 false denunce di furto con intestazioni di diversi organi di Polizia Giudiziaria, Commissariati di PS San Paolo e Vomero, nonché Stazioni CC di Casamicciola Terme ed Ischia. Le denunce presentate, 22 delle quali palesemente false (nomi di verbalizzanti non in servizio presso l’Arma, medesime firme nonostante differenti dati dei verbalizzanti, stesso protocollo per più denunce), erano riconducibili a telefoni acquistati nello stesso negozio di Ischia, quello di Lucio Pilato. Grazie alle informazioni rese dalle persone interessate è stato accertato che all’ insaputa dei proprietari, il rivenditore ischitano scriveva false denunce di furto e le inviava alla compagnia. le denunce avevano come base una querela di danneggiamento presentata dal titolare dell’attività presso la Stazione dei carabinieri di Ischia. il rivenditore, non provvedeva al blocco dell’IMEI dei telefoni fittiziamente denunciati quali rubati, consentendone così il regolare uso da parte degli ignari proprietari. Ciascuno dei proprietari ha dichiarato infatti di non aver mai sporto denuncia per il furto del cellulare. La maggior parte dichiarava che i telefonini acquistati venivano consegnati o senza confezione originale, o privi di accessori, o con confezioni recanti codici Imei cancellati.
Secondo quanto previsto dal contratto, venivano inviati telefonini nuovi o rigenerati che il commerciante poi vendeva normalmente.
Sono stati accertati 30 casi di telefoni indebitamente ottenuti e rivenduti a fronte di un numero pari di denunce false. 14 cellulari sono stati sequestrati. Sono in corso perquisizioni volte ad accertare l’esistenza di altri casi analoghi.
